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LIBRO   9788833654904

Riflessioni sulla Grande Guerra. Vol. 2: La guerra. Una vittoria sul campo Coltrinari Massimo   -  Nuova Cultura, 2022  -  I Libri Del Nastro Azzurro

L'Italia condusse la Grande Guerra come una guerra di logoramento e nel settembre 1917 l'Austria dichiarava che la prossima offensiva italiana sarebbe stata quella finale, ovvero la sua sconfitta. Occorreva aiuto, ovvero la nostra strategia stava per dare i suoi frutti. La Germania corse in aiuto al suo alleato e, con una nuova tattica, sospinse dall'Isonzo al Piave gli italiani, salvando Vienna dalla disfatta. L'Austria tentò con due battaglie disperate di 'debellare' l'Italia e non ci riuscì, esaurendo le ultime sue risorse. L'Italia superò la prova e, con sorpresa generale, nell'ottobre 1918 lanciò quell'ultima difensiva che gli Austriaci paventavano già un anno prima. Vittorio Veneto fu una battaglia combattuta con accanimento da ambo le parte, e che distrusse la capacità operativa delle forze austro-ungariche. Fu una battaglia vinta dall'Italia che portò, sul campo, alla 'debellatio' austriaca, frutto di una strategia di logoramento attuata con undici battaglie offensive, due difensive e quella finale. Si può dire lo stesso dell'Esercito franco-britannico? 'La Francia e la Gran Bretagna debellarono la Germania? Distrussero sul campo l'Esercito tedesco? L'Esercito tedesco fu fatto prigioniero o disperso come quello austriaco? Gli Alleati avevano pianificato l'offensiva finale nella primavera del 1919 quando l'aiuto americano si sarebbe manifestato, ovvero nel 1918 non erano in grado di lanciare nessuna offensiva finale. Allora, perché la guerra finì nel 1918? Perché l'Esercito tedesco ripassò in ordine con le bandiere e le musiche in testa ai propri reparti e rientrò in

€ 32.00
LIBRO   9788833654805

Pietro Bonci. Epistolario di prigionia. 30 mesi di prigionia in Austria-Ungheria Coltrinari M. (Cur.)   -  Nuova Cultura, 2022  -  I Libri Del Nastro Azzurro

Il presente volume riporta il carteggio intercorso tra il soldato del 156° Reggimento Fanteria della Brigata Alessandria, Pietro Bonci, caduto prigionieri il 21 maggio 1916 durante l'offensiva austriaca ricordata come 'Spedizione Punitiva' in val d'Assa a nord est di Asiago, e i suoi familiari, la famiglia d'origine a Sesto San Giovanni e quella propria ad Osimo, in provincia di Ancona. La figlia Francesca raccolse questo epistolario, mentre è andato disperso quello che dall'Italia veniva inviato dalla famiglia in Austria. Molto probabilmente al momento del ritorno il bagaglio ristretto e la censura o la stessa volontà dell'interessato fecero sì che le lettere provenienti dall'Italia non siano state conservate. L'Epistolario, le cui cartoline postali hanno superato la doppia censura, quella austriaca prima e quella italiana poi, riporta solo notizie relative alla salute ed alle minute necessità, oltre alle invocazioni di carattere religioso ed alle formule di saluto. Non si hanno notizie del campo o di altro. Ma anche questi contenuti limitati ci danno una idea di come è stata vissuta la prigionia, un riferimento che può essere esteso a tutti coloro che erano prigionieri. Il volume riporta anche alcuni documenti iconografici che completano questo epistolario il cui valore principale sta nella sua completezza organica. Occorre ribadire come per i precedenti volumi che anche questo si avvale delle ricerche attivate nell'ambito di due progetti presentati al Ministero della Difesa e da questi accettati riguardanti la Prigionia nella grande guerra progetti che vogliono sottoline

€ 29.00