Il Cuore Nero Libri
Libri pubblicati nella collana Il Cuore Nero
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Il male estremo. Fenomenologia del genocidio Alfieri L. (Cur.) - Aracne, 2021 - Il Cuore Nero
Il genocidio non è un atto di intolleranza, anche se spinto all'estremo. È la costruzione di un nemico. Di un nemico inerme, che non potrà mai vincere. Su cui si possono proiettare le proprie paure senza che si debba propriamente avere paura di lui. Nei cui confronti il diritto di uccidere è indiscutibile e illimitato. Nel genocidio non si prende una differenza e la si perseguita, ma si crea una differenza per poterla perseguitare. Perché? Per proiettare fuori la paura. Per sentirsi sicuri dentro solidi e indiscutibili confini. Per sentirsi forti ed eroici trionfatori sul male. Per compiacersi di essere buoni e giusti. Per stringersi meglio insieme in una presunta 'identità'. Per godersi una facile vittoria che fa sentire tanto, tanto potenti. O, molto semplicemente, per essere non-diversi, quindi normali.
Lo Stato irresponsabile. Il caso Cucchi - Aracne, 2017 - Il Cuore Nero
Stefano Cucchi non è stato ucciso da uno Stato crudele, è stato ucciso perché stanno venendo meno i presupposti dello Stato. Il suo compito classico, assicurare la pace interna in un sistema di diritti garantiti, costa troppo e non ha più consenso. Meglio stringere, meglio escludere. I 'tossici', i 'disadattati', i 'deviati'. Quelli che il gruppo non riconosce come suoi, quelli che esistono solo per essere espulsi. Stefano è incappato in un sistema che respinge gli scarti, quelli che non contribuiscono all'utilità comune. Lo Stato lo avrebbe forse punito, riconoscendolo però come persona e come cittadino. Ma lo Stato non c'era. Stefano non lo ha mai incontrato.
L'inferno è un posto molto piccolo. Voci dall'isolamento carcerario Casella J. (Cur.) Ridgeway J. (Cur.) Shourd S. (Cur.) - Aracne, 2019 - Il Cuore Nero
Lo Special Rapporteur on Torture delle Nazioni Unite, nel suo report del 2011 ha definito l'uso dell'isolamento per più di quindici giorni come trattamento inumano o degradante se non addirittura come tortura. Tale forma di detenzione esasperatamente punitiva coinvolge più di 80.000 persone recluse negli Stati Uniti d'America e solleva una moltitudine di doverose perplessità in tema di compatibilità del suo utilizzo con la tutela dei diritti umani dei detenuti. La raccolta della maggior parte dei saggi pubblicati nel volume scaturisce proprio da quei 'buchi' senza finestre e senza aria naturale nei quali gli autori sono lasciati, come morti viventi, a volte anche per più di trent'anni.