Bastardo in flash Memo   -  La Grafica Pisana, 2015  -  Nodino

'Il Bastardo iniziava ovviamente dall'omonima via, il suo corso principale era via del Bastardo; questa poi si diramava a sinistra nell'ultimo troncone di via della Quarquonia, guardando verso le Mura, solo il lato destro, dove io sono nato, faceva parte del borgo sottoproletario; alla sinistra di via del Bastardo, c'era via di Mezzo, poi via Chiusa, via dei Filatori e via Brunero Paoli: questo si poteva considerare già confine abitato da altra popolazione che negli anni aveva intrecciato con qualche matrimonio la parentela con gli abitanti del Bastardo. La nostra casa, naturalmente in affitto, era una catapecchia. In particolare si faceva onore la Cucina con i fornelli a carbone e sopra con una pretesa di modernità, spiccavano tre fornelli a gas alimentati da una bombola. Non mancava la famosa cucina economica, dalla quale si traeva l'acqua calda per lavare i piatti e riempire in inverno le borse per il letto. Spesso nel mio e in quello di mia sorella c'era la bottiglia dello spumante, vetro robusto e ben tappata che sostituiva la costosa borsa in gomma. Altro ambiente di vanto era il così chiamato Comodo, che, però, risultava tutt'altro che tale, formato com'era da una sola buca.'

San Vito. Paese o periferia? Racconti e storie dal dopoguerra agli anni duemila Sonnenfeld Guglielmo  Marchetti Cesare   -  La Grafica Pisana, 2015  -  Nodino

Le pagine di questo libro ripercorrono la storia di San Vito, in particolare dal dopoguerra ad oggi. Come sfogliando un album dei ricordi, vediamo quello che un tempo appariva come un paese, una comunità con una sua identità ben precisa, perdere, nel corso degli anni, le sue caratteristiche di socialità condivisa, per trasformarsi in una periferia urbana, un luogo di passaggio, come i tanti che circondano Lucca. La memoria di storie, relazioni, atmosfere ed esperienze paesane che questo libro vuole contribuire a mantenere viva, costituisce il patrimonio comune e riconoscibile, custodito ancora nel cuore degli abitanti di San Vito, a cui poter attingere per le trasformazioni future di questa comunità.

Caro Maestro  -  La Grafica Pisana, 2015  -  Nodino

Francesco Settimo Giuntoli nasce il 28 gennaio 1951 a Ponte a Moriano, uno dei primi insediamenti industriali del territorio lucchese che, all'epoca, ha ancora una forte presenza di operai politicizzati: questo elemento sarà di grande importanza nella formazione culturale e sociale del giovane Francesco, spingendolo fin dagli anni della scuola a interessarsi all'evoluzione socio-economica del proprio territorio e ponendo le basi di un profondo legame con la sua terra. Nel 1968 esplode in tutta Italia la grande rivolta studentesca, sull'onda lunga del Maggio francese e Francesco aderisce ai Comitati d'Azione, gruppo extraparlamentare che confluirà in Stella Rossa, dove svolgerà attività militante fino al 1975. Maestro elementare inizia subito a lavorare come supplente nel 1977, insegnando in molte scuole della zona, finché nel 1981 non ottiene una supplenza annuale alla scuola di Stazzema. È sicuramente questa l'esperienza che vive con maggiore coinvolgimento affettivo: sono quelli i luoghi a lui più cari in quanto da sempre fortemente interessato alla storia dei cavatori e degli anarchici delle Apuane, interesse che poi lo accompagnerà per tutta la vita.