Poesia Mundi Libri
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La furia del canto Canzian Gisella - Bertoni, 2024 - Poesia Mundi
«'La furia del canto', questo titolo, raduna ed esprime la mia foga espressiva, la volontà di raccontare l'orizzonte, il vuoto attorno all'assenza, la vastità delle madri nella sordità del presente, quello che respira chiasso, libera da schemi e muri viziati. Ho suddiviso la silloge in quattro sezioni colorate: Nero, Grigio, Ocra, Bianco, dal buio alla luce attraverso un ventaglio di gradazioni che identifico con le fasi del respiro quotidiano, con frequenze che sezionano l'attimo. La natura e le cose vengono spesso umanizzate per dare specchio a sfumature che necessitano di venire alla luce nell'attesa di riprendere fiato, ascoltarne il fascino, lo stupore e la bellezza ogni volta unica. Attraverso le parole mi diletto a scarnificare il superfluo, tendo all'essenziale, così come con la fotografia ricerco il dettaglio, il minuscolo, l'amabile e l'oscuro e i componimenti ne sono gli scatti della penna.» (Gisella Canzian)
Undici Petta Giovanni - Bertoni, 2024 - Poesia Mundi
Dopo aver dedicato una raccolta poetica a una lettera - la A -, Giovanni Petta chiama ora in causa nel titolo un fatidico numero, l'Undici. Naturalmente si tratta del numero che da sempre governa da protagonista la metrica della lingua del sì. Gli endecasillabi di Giovanni Petta si disciplinano per lo più in sonetti (articolati senza particolare attenzione alla rima, solo occasionalmente, e come per caso, attivata), ma altrove si presentano in strutture più libere, volentieri articolati per indipendenti quartine o terzine. Il poeta parte dal desiderio di rivolgere un omaggio a questa struttura così cruciale nel nostro 'pensare liricamente'. Il tema centrale, però, di questa nuova raccolta è, sotto traccia, l'esplorazione del disagio interiore, di quel «male di vivere» che «spesso» è stato già «incontrato» (le virgolette rimandano ovviamente al celebre incipit di Montale), ma che Giovanni Petta - che peraltro è particolarmente innamorato degli incipit - torna a esplorare nelle sue nuove declinazioni di inizio terzo millennio.
L'individuo incompresente Servilio Stefano Volpe S. (Cur.) - Bertoni, 2024 - Poesia Mundi
'Questa ultima raccolta di poesie di Servilio non deve essere considerata una semplice esercitazione giovanile di una anima persa anzi è la matura opera poetica di un abruzzese che, amorevolmente abbarbicato alle aspre montagne degli Appennini che evoca spesso nelle sue poesie, riesce ad esprimere adeguatamente le sue sensazioni ed è in grado di lasciare il segno anche volendo essere incompresente.' (dalla Prefazione di Massimo Tardìo)