Quaderni Del Museo Diocesano Di Alba Libri
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Del culto immemorabile di san Teobaldo Asselle E. (Cur.) Cavallero C. (Cur.) - Sagep, 2019 - Quaderni Del Museo Diocesano Di Alba
Teobaldo è uno dei più grandi fra quelli di Alba. Non è un albese di origine, viene da Vicoforte di Mondovì ed è uno dei grandi camminatori del Medioevo, un pellegrino di Santiago. Ad Alba è arrivato in cerca di lavoro ed ha trovato la santità, un'altezza vertiginosa. La gente lo ama da sempre non per i suoi miracoli, ma perché lo ha sempre trovato vicino, sui gradini di casa come su quelli all'ingresso della cattedrale. La fame, la salute, la morte stessa sono state le occasioni di questo incontro. Il suo nome è scritto fra i nomi dei più celebri di Alba (Liber Mortuorum), perché l'oblio della morte non lo possa portare via, mai. Il Rotulo della sua vita è passato di mano in mano, gelosamente custodito, per svolgerne la vita e per riavvolgerla con la nostra. Aprire il Rotulo svolge la possibilità di lasciarsi avvolgere dalla santità di Teobaldo, di incontrarlo, ma anche di srotolare la storia di una grande comunità che nel tempo ha costruito con tenacia la propria vita in una città e un territorio, lo ha profondamente solcato con la fede e la carità, di chi accoglie lo straniero e con lui fa fiorire le colline e le campagne, riempiendole di colori e profumi...
Chiesa della Santissima Annunziata di Guarene Asselle Enrica Cavallero Claudia Gallarato Silvia - Sagep, 2018 - Quaderni Del Museo Diocesano Di Alba
'Il grande, immenso patrimonio storico, artistico e culturale, assieme a quello paesaggistico e naturale, fa parte dell'identità comune di un luogo ed è base per costruire una città abitabile' (Francesco, 'Laudato Sì', n. 143). Il progetto culturale di una diocesi fonda proprio le sue radici su questa consapevolezza: il vero valore delle cose sta nel motivo per il quale esse sono state realizzate da singoli e da comunità. Persone che hanno voluto esprimere la propria identità legandola in modo forte e stabile nella memoria di ciò che hanno realizzato, affinché quella delle persone non venga meno. La chiesa della Santissima Annunziata di Guarene è un esempio di tutto ciò. Basta ricordare che la sua storia non è solo la storia di un edificio, ma la storia delle 'confraternite' e della comunità. Questo attaccamento l'ha fatta rivivere, perché la gente possa riconoscere ancora oggi la propria identità e fare esperienza di quella solidarietà tanto profonda quanto la sua storia. Il bene è protagonista centrale del territorio roerino e fa parte di importanti reti di valorizzazione e di circuiti turistici territoriali.