Zygmunt Libri
Libri pubblicati nella collana Zygmunt
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9788893233538 Qualcuno era comunista
9788893233460 Falce, svastica e martello. Come Stalin s'invaghì di Hitler (e cominciò con lui la guerra)
9788893233446 Non perdiamoci di vista. Un racconto attraverso le interviste che hanno segnato un'epoca
9788893233439 Care italiane, cari italiani. Tutti i discorsi dei presidenti della Repubblica, da Luigi Einaudi a Giorgio Napolitano
9788893233422 Il mio nome è Sun Tzu
I Solisti. La meglio gioventù Becchi Elena - Compagnia Editoriale Aliberti, 2020 - Zygmunt
Hanno tra i diciotto e i trent'anni. Studiano, lavorano, viaggiano, stanno sul divano e ascoltano podcast. Sono disoccupati o in cerca di lavoro, menti eccelse o persone mediocri. Alcuni si accontentano, altri meno. Usano lo smartphone, i social e si incontrano nei bar per fare aperitivo. Si innamorano, a volte soffrono. Sono molto sensibili alle tematiche ambientali, perlopiù solidali, di tanto in tanto un po' distratti. Per loro la politica è un affare sociale, sono avulsi da retaggi partitici e scelgono, ogni giorno, se perseguire obiettivi e come perseguirli. Sono I Solisti, i giovani del 2020, quelli che rischiano la vita per aiutare i bambini in zone di guerra, quelli che vivono a casa con i genitori, quelli che si trasferiscono all'estero per fare il lavoro che amano. Quelli che scelgono di rischiare e quelli che invece non lo fanno. Questo libro parla di loro, della generazione globale dei giovani d'oggi, e lo fa attraverso la voce di personaggi illustri. Lungi dal fare classificazioni, emettere sentenze, rievocare stereotipi, Michela Marzano, Pablo Trincia, Marino Niola, Francesco Cavalli, Irene Soave, Fabio Geda ci dicono la loro sui Solisti. Prefazione di Tommaso Labate.
Lo straccio rosso Senesi Vauro Aliberti Francesco - Compagnia Editoriale Aliberti, 2020 - Zygmunt
L'idea dell'uguaglianza radicale fra gli esseri umani è antica come la nostra stessa civiltà, e non morirà mai. Ce lo ricorda lo storico Luciano Canfora, nella Prefazione a questo libro. Se è vero che del comunismo - inteso non come sistema politico ma come idealità a cui sacrificare tutte le proprie energie e la vita stessa - c'è ancora tanta nostalgia in giro, chi meglio di Vauro Senesi in arte Vauro può spiegarcene le ragioni? Lui che è ormai lo 'straccio rosso' per eccellenza, bersaglio preferito dagli anticomunisti di tutte le latitudini, e che non fa niente per evitarne gli strali, anzi. L'identità di sinistra è il tema attorno al quale ruota questo serrato e informale dialogo con Francesco Aliberti, condotto con la libertà di essere politicamente scorretti. Vauro ne approfitta per raccontarci anche della sua vita, avventurosa, passionale e unica, di cosa significasse avere un sogno, un'utopia, una speranza. Poi ci sono i nodi dell'attualità. I migranti; i lavoratori e il valore stesso del lavoro oggi; il divario crescente fra ricchezza e povertà; il rapporto con la religione e le religioni, così difficile per chi fa satira tanto da costarti la vita, a volte. Al di là della nostalgia per luminose, passate stagioni, si sente aria di slancio, di speranza. Lo ribadisce lo stesso Vauro, nella chiusa del libro: «Vorrei dedicare queste nostre parole a chi è curioso, a chi ancora resiste».