Cantagalli Libri
Libri editi da Cantagalli con argomento Antropologia Filosofica
L'uomo e le sue vicissitudini. Ripensare oggi l'antropologia filosofica Gallinaro Roberto - Cantagalli, 2018 - Colonna Di Fuoco
«Questo libro persegue un obiettivo preciso, consistente nel ritessere i legami della filosofia cristiana con altri saperi al fine di rilanciare il fuoco della riflessione occidentale che è la persona umana, concetto debitore senz'altro del lungo e intrecciato dibattito filosofico-teologico nato e sviluppatosi grazie al cristianesimo. Nel dialogo costante con al teologia, questa prospettiva filosofica suggerisce precisamente una ulteriore possibilità di riflessione per conoscere più approfonditamente il contesto e le condizioni atte alla mobilitazione pastorale di una chiesa in uscita, come Papa Francesco ha insegnato fin dall'inizio del suo pontificato». Vicissitudini umane, accadimenti storici e scoperte scientifiche degli ultimi decenni sentenziano inesorabilmente che l'uomo è un essere provvisorio in confronto all'evoluzione dell'universo in cui vive e alla storia biologica di cui è partecipe. Intanto indaga su se stesso, interpreta e inventa vita. La 'persona umana' non si arrende all'incertezza e non si consegna ai labirinti del provvisorio. Il volume entra in dialogo con ciò che l'uomo dice di se stesso in tempo di crisi, mentre rivolge attenzione all'antropologia filosofica classica, saggiandone la consistenza e la fondatezza dell'offerta ancora per la contemporaneità. Un viaggio, insomma, per continuare a pensare e sperare fra passato e futuro per riproporre un presente più ricco di senso, a pensare e pensarsi come protagonisti delle proprie vite, alla ricerca di un orizzonte stabile per l'esistenza personale e delle comunità umane. Prefazione di Carmine Matarazzo
Contingenza creaturale e gratitudine Kampowski Stephan - Cantagalli, 2012 - Amore Umano - Strumenti
Con l'espressione 'contingenza umana' ci si riferisce al limite fondamentale imposto dal semplice fatto che non abbiamo fatto noi stessi. Siamo esseri che sono nati, che vivono insieme con gli altri e che devono morire. La mancanza di autosufficienza che ne deriva sembra esporci al pericolo in quanto potremmo perdere la nostra esistenza, che non è assicurata da ciò che siamo. La paura poi potrebbe diventare in noi fonte di risentimento contro la nostra stessa condizione umana. Tuttavia potremmo vedere i nostri limiti creaturali anche da un'altra prospettiva: potremmo intenderli come testimonianze del fatto che la nostra esistenza è un dono originario e gratuito. Siamo esseri dipendenti, sì, ma se siamo giustificati nell'assumere che la nostra origine, dalla quale dipendiamo, sia buona - se abbiamo ragioni per fidarci - allora possiamo superare ogni risentimento ed accettare il dono dell'esistenza con gratitudine.