Epitafio Libri
Libri di Titolo Epitafio di Cur Iperide
Epitafio per i caduti di Lamia Iperide Coppola A. (Cur.) - Marsilio, 1996 - Letteratura Universale. Il Convivio
Nel 323 a.C. muore Alessandro Magno e ad Atene i nazionalisti antimacedoni guidati da Iperide e Demostene, organizzano la guerra di liberazione contro il successore di Alessandro assediando la fortezza di Lamia in Tessaglia. Al termine del primo anno di guerra Iperide pronuncia l'elogio funebre dei soldati caduti. Nonostante le perdite subite, per la Grecia è un momento di esaltazione e speranza. Alla vigilia di una disfatta nella quale morirà anche Iperide, questo epitaffio ci restituisce l'ultima voce della Grecia libera, l'ultima espressione dell'amore e della fede patriottica, l'ultima illusione nella grandezza indistruttibile di Atene.
Epitafio per i caduti del primo anno della guerra lamiaca (PLit. Lond. 133v) Iperide Petruzziello L. (Cur.) - Fabrizio Serra Editore, 2009 - Testi E Commenti
Nel 323 a. C., dopo la morte di Alessandro Magno, ad Atene, sotto la guida di Iperide e Demostene, scoppiò l' insurrezione contro i successori di Alessandro guidati dal generale Antipatro. Gli Ateniesi si posero a capo di una coalizione di città greche contro i macedoni ed assediarono la fortezza di Lamia in Tessaglia, dove Antipatro si era rifugiato. Al termine del primo anno di guerra Iperide pronunciò l'orazione funebre sui soldati caduti in battaglia. L'anno successivo, con la definitiva sconfitta delle forze greche, tramontò la speranza della Grecia di poter riacquistare l'indipendenza. Iperide venne giustiziato. L'epitafio sui caduti del primo anno di guerra resta dunque come l'ultima voce libera della Grecia, in cui si respira ancora l'illusione della grandezza di Atene e della sua democrazia. Il volume che qui si presenta contiene l'edizione critica dell'opera, con traduzione a fronte, un ampio commento ed una approfondita introduzione, in cui si ripercorrono le tappe del ritrovamento e dello studio del testo e i problemi della trasmissione delle opere di Iperide e la sua fortuna nel Medioevo ed in epoca moderna; si traccia un quadro approfondito della situazione storica del tempo e si studia, attraverso anche vari confronti, il genere dell'epitafio all'interno della tradizione letteraria del mondo greco.
Epitafio per i caduti del primo anno della guerra lamiaca (PLit. Lond. 133v) Iperide Petruzziello L. (Cur.) - Fabrizio Serra Editore, 2009 - Testi E Commenti
Nel 323 a. C., dopo la morte di Alessandro Magno, ad Atene, sotto la guida di Iperide e Demostene, scoppiò l' insurrezione contro i successori di Alessandro guidati dal generale Antipatro. Gli Ateniesi si posero a capo di una coalizione di città greche contro i macedoni ed assediarono la fortezza di Lamia in Tessaglia, dove Antipatro si era rifugiato. Al termine del primo anno di guerra Iperide pronunciò l'orazione funebre sui soldati caduti in battaglia. L'anno successivo, con la definitiva sconfitta delle forze greche, tramontò la speranza della Grecia di poter riacquistare l'indipendenza. Iperide venne giustiziato. L'epitafio sui caduti del primo anno di guerra resta dunque come l'ultima voce libera della Grecia, in cui si respira ancora l'illusione della grandezza di Atene e della sua democrazia. Il volume che qui si presenta contiene l'edizione critica dell'opera, con traduzione a fronte, un ampio commento ed una approfondita introduzione, in cui si ripercorrono le tappe del ritrovamento e dello studio del testo e i problemi della trasmissione delle opere di Iperide e la sua fortuna nel Medioevo ed in epoca moderna; si traccia un quadro approfondito della situazione storica del tempo e si studia, attraverso anche vari confronti, il genere dell'epitafio all'interno della tradizione letteraria del mondo greco.