Il Simbionte Prove Di Umanit Futura Libri
Libri di Titolo Il Simbionte Prove Di Umanit Futura di Giuseppe Longo
Il simbionte. Prove di umanità futura Longo Giuseppe O. - Meltemi, 2003 - Le Melusine
Da sempre la nostra specie si ibrida con gli strumenti che costruisce: in realtà homo sapiens è sempre stato homo technologicus, un ibrido di uomo e tecnologia in perpetua trasformazione. Ma nel mondo che ci stiamo costruendo, il vecchio homo sapiens, o meglio i primi simbionti, a bassa intensità tecnologica, non sono più a loro agio e vengono via via sostituiti da altre creature, a tecnologia sempre più intensa, che tendono ad adattarsi alla corrispondente successione di ambienti sempre più artificiali. Giuseppe Longo ci narra l'avventura di questo simbionte che, avviato a un futuro post-umano, forse superumano, è tuttavia lacerato dal disadattamento tra la componente biologica e quella tecnologica e si volge al passato con nostalgia.
Il simbionte. Prove di umanità futura Longo Giuseppe O. - Mimesis, 2013 - Postuman3
Un essere umano (più donna che uomo) che porta sulla fronte il simbolo - mi pare, o forse invento - di una piastrina di silicio o la piastrina stessa impiantata:: dunque un simbionte, forse, che con la parte umana, specie con gli occhi (invisibili o meglio inaccessibili) e con l'inclinazione del capo, esprime una grande cieca tristezza, confermata e accentuata dalla lacrima che sgorga e cola lungo la gota, lungo il bellissimo naso greco:: gli (anzi le) manca la bocca e questa sua impossibilità di gridare il proprio dolore me la rende ancora più cara - sembra guardare in giù, ma gli inaccessibili occhi contemplano due panorami diversi, proibiti agli umani:: forse l'occhio destro, chiuso, vede un paesaggio di devastazione interiore, mentre il sinistro, appena abbozzato, contempla un paesaggio esterno di torri e cuspidi smaglianti attraverso il prisma caleidoscopico e multicolore di quella lacrima suprema.
Il simbionte. Prove di umanità futura Longo Giuseppe O. - Booklet Milano, 2003 - Le Melusine
Da sempre la nostra specie si ibrida con gli strumenti che costruisce: in realtà homo sapiens è sempre stato homo technologicus, un ibrido di uomo e tecnologia in perpetua trasformazione. Ma nel mondo che ci stiamo costruendo, il vecchio homo sapiens, o meglio i primi simbionti, a bassa intensità tecnologica, non sono più a loro agio e vengono via via sostituiti da altre creature, a tecnologia sempre più intensa, che tendono ad adattarsi alla corrispondente successione di ambienti sempre più artificiali. Giuseppe Longo ci narra l'avventura di questo simbionte che, avviato a un futuro post-umano, forse superumano, è tuttavia lacerato dal disadattamento tra la componente biologica e quella tecnologica e si volge al passato con nostalgia.