L Anello Libri
Libri di Titolo L Anello di Pia Romano Maria
L'anello inutile Romano Maria Pia - Salento Books, 2015 - Nadir
'Il Salento prende alla gola. E ti sa rubare l'anima. Luogo troppo selvatico per lasciarsi conquistare. Anche la sua gente è così. Qui le tarantate dicevano di sentire la noia all'inizio del male. Gli uomini andavano a fare l'olio nelle viscere della terra, incitando gli animali a spingere la ruota e stordendosi con l'oppio per non sentire la fatica. Nelle campagne che s'incontrano andando dalle Orte verso il faro della Palascia, la terra è rossa. Ci si può perdere, inseguendo il filo rosso che qui lega la terra, il cielo e l'acqua. Un sottile scoloramento di memorie adriatiche. Un annebbiamento dei sensi. Un capogiro. Cosa rimane quando non si ha più niente da perdere?'
L'anello inutile Romano Maria Pia - Salento Books, 2011 - Comete
«Il Salento prende alla gola. E ti sa rubare l'anima. Luogo troppo selvatico per lasciarsi conquistare. Anche la sua gente è così. Qui le tarantate dicevano di sentire la noia all'inizio del male. Gli uomini andavano a fare l'olio nelle viscere della terra, incitando gli animali a spingere la ruota e stordendosi con l'oppio per non sentire la fatica. Nelle campagne che s'incontrano andando dalle Orte verso il faro della Palascia, la terra è rossa. Ci si può perdere, inseguendo il filo rosso che qui lega la terra, il cielo e l'acqua. Un sottile scoloramento di memorie adriatiche. Un annebbiamento dei sensi. Un capogiro. Cosa rimane quando non si ha più niente da perdere?»
L'anello inutile Romano Maria Pia - Salento Books, 2012 - Nuove Lune
'Il Salento prende alla gola. E ti sa rubare l'anima. Luogo troppo selvatico per lasciarsi conquistare. Anche la sua gente è così. Qui le tarantate dicevano di sentire la noia all'inizio del male. Gli uomini andavano a fare l'olio nelle viscere della terra, incitando gli animali a spingere la ruota e stordendosi con l'oppio per non sentire la fatica. Nelle campagne che s'incontrano andando dalle Orte verso il faro della Palascia, la terra è rossa. Ci si può perdere, inseguendo il filo rosso che qui lega la terra, il cielo e l'acqua. Un sottile scoloramento di memorie adriatiche. Un annebbiamento dei sensi. Un capogiro. Cosa rimane quando non si ha più niente da perdere?'