La nuova mediazione civile e commerciale Galletto T. (Cur.)   -  Aracne, 2014  - 

Il volume affronta la complessa realtà dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie civili e commerciali (ADR, Alternative Dispute Resolutions, secondo l'acronimo anglosassone) disciplinata nel nostro ordinamento dal d.lgs. 28/2010, come recentemente modificato dal d.l. 21 giugno 2013 n. 69 (cd. 'Decreto del Fare') convertito con l. 9 agosto 2013 n. 98. L'opera è strutturata sotto forma di commentario ed è arricchita da specifici contributi interdisciplinari sulle tecniche di negoziazione e sugli aspetti psicologici della conflittualità. L'appendice normativa consente al lettore l'immediato accesso alle fonti, internazionali e nazionali, anche regolamentari, della disciplina delle ADR.

La nuova mediazione civile e commerciale tra autonomia e norma Busacca A. (Cur.)   -  Edas, 2011  - 

La nuova mediazione civile e commerciale tra autonomia e norma - EDAS

La nuova mediazione civile e commerciale Maietta A. (Cur.)   -  Cedam, 2014  - 

Con il d.l. 21 giugno 2013, n. 69 ( c.d. 'Del Fare') convertito con modificazioni in legge 9 agosto 2013, n. 98, è stata novellata la normativa del d. lgs. n. 28 del 2010 disciplinante l'istituto della mediazione civile e commerciale. L'intervento legislativo ha reintrodotto il 'filtro' preventivo del tentativo di mediazione obbligatoria ( abrogato per eccesso di delega dalla Corte Costituzionale con la sentenza 6 dicembre 2012 n. 272) per l'accesso al processo civile per determinate materie apportando, altresì, significative novità all'impianto normativo originario. Il presente volume si pone l'obiettivo di analizzare l'istituto in parola con la lente del giurista che, nel dare atto delle innovazioni introdotte dalla mini-riforma, segnali le ricadute pratiche del sistema nei rapporti giuridici sostanziali e processuali evidenziando le criticità e le lacune della normativa di dettaglio suggerendo soluzioni interpretative e prospettive de jure condendo al fine di comprendere, valorizzare e sviluppare una 'giustizia altra' che sia soddisfacente e perseguibile anche al di fuori della aule giudiziarie.