Le Mura Di Adrianopoli Libri
Libri di Titolo Le Mura Di Adrianopoli di Guido Cervo
Le mura di Adrianopoli Cervo Guido - Piemme, 2009 - Bestseller
Stremati dopo un lungo vagabondare e affamati, i Goti si sono schierati lungo le rive del Danubio. Con la promessa di infoltire con i propri uomini le schiere dell'esercito romano, hanno ottenuto dall'imperatore Valente di insediarsi in quelle terre di confine, costantemente sotto la minaccia dei Persiani. Ma la pacifica convivenza si rivela ben presto una chimera. Le condizioni miserabili in cui sono costretti a vivere gli "ospiti" barbari si traducono in aperta ostilità. Fino a quando, il 9 agosto 378, Goti e Romani giungono al confronto decisivo. Nell'assolata piana di Adrianopoli, capitale della Tracia, i due eserciti si fronteggiano, disponendosi a una battaglia che i loro capi, consapevoli della posta in gioco e riluttanti a dare il via alla strage, vorrebbero ancora evitare. Ma basta un niente, uno squillo di trombe, un fraintendimento, per vanificare l'estremo tentativo di instaurare una trattativa e innescare un incendio dilagante.
Le mura di Adrianopoli Cervo Guido - Piemme, 2008 - Piemme Pocket. Serie Oro
"I barbari compirono l'ultimo sforzo poco prima del tramonto, riuscendo a raggiungere in due punti il camminamento di ronda, dal quale furono però rigettati nel fossato. Proprio il tribuno Martiniano vibrò forse l'ultimo fendente della battaglia, tagliando la faccia a un atletico barbaro che, rimasto solo dopo la morte dei suoi compagni, si batteva contro i suoi molti assalitori con la ferocia di una belva in trappola. Sporgendosi a guardare dalla merlatura, Martiniano constatò che i barbari rifluivano disordinatamente alle posizioni di partenza, lasciandosi dietro, sparsi nell'erba, centinaia di caduti. Il sole tramontava, e dal procedere stanco di quei guerrieri sconfitti, che trascinavano mollemente gli scudi, si poteva arguire che almeno per quel giorno dovevano averne abbastanza". E la sera del 9 agosto del 378 d.C.. I cadaveri di più di diecimila soldati romani sono sparsi sotto le mura di Adrianopoli, caduti per difendere la città dall'assalto dei Goti guidati da Fritigerno. Anche l'imperatore Valente ha pagato con la vita l'imprudenza di aver scatenato una battaglia improba. Adrianopoli per il momento è salva, protetta dalle sue imponenti mura, ma l'impero è stato sconfitto. Dal quel giorno, per Roma, ha inizio una lunga, terribile agonia.
Le mura di Adrianopoli Cervo Guido - Piemme, 2006
"I barbari compirono l'ultimo sforzo poco prima del tramonto, riuscendo a raggiungere in due punti il camminamento di ronda, dal quale furono però rigettati nel fossato. Proprio il tribuno Martiniano vibrò forse l'ultimo fendente della battaglia, tagliando la faccia a un atletico barbaro che, rimasto solo dopo la morte dei suoi compagni, si batteva contro i suoi molti assalitori con la ferocia di una belva in trappola. Sporgendosi a guardare dalla merlatura, Martiniano constatò che i barbari rifluivano disordinatamente alle posizioni di partenza, lasciandosi dietro, sparsi nell'erba, centinaia di caduti. Il sole tramontava, e dal procedere stanco di quei guerrieri sconfitti, che trascinavano mollemente gli scudi, si poteva arguire che almeno per quel giorno dovevano averne abbastanza". E la sera del 9 agosto del 378 d.C.. I cadaveri di più di diecimila soldati romani sono sparsi sotto le mura di Adrianopoli, caduti per difendere la città dall'assalto dei Goti guidati da Fritigerno. Anche l'imperatore Valente ha pagato con la vita l'imprudenza di aver scatenato una battaglia improba. Adrianopoli per il momento è salva, protetta dalle sue imponenti mura, ma l'impero è stato sconfitto. Dal quel giorno, per Roma, ha inizio una lunga, terribile agonia.