Medea Libri
Libri di Titolo Medea di Cur Ciani
Medea. Variazioni sul mito Euripide Seneca Lucio Anneo Grillparzer Franz Ciani M. G. (Cur.) - Marsilio, 2024 - Universale Economica Feltrinelli
Innamorata del greco Giasone, per lui Medea tradisce il padre, uccide il fratello, abbandona la patria. Ma l'evento che la caratterizza in modo assoluto è quello che Euripide ha scelto di portare in scena nel suo dramma: l'uccisione dei figli, l'atto estremo con cui essa si vendica dell'abbandono di Giasone. È con questo gesto che Medea si impone all'immaginario occidentale. In Euripide il personaggio conserva la sua ambiguità e rivendica, attraverso lo schermo del mito, la sua non appartenenza all'universo dei valori umani; Seneca riversa ogni colpa sul personaggio cupo e malefico della maga straniera; le rielaborazioni moderne cercano invece di ancorare a una realtà comprensibile, ed entro certi limiti anche giustificabile, un'azione che di per sé è incomprensibile e ingiustificabile. Si fa strada così la figura di Medea vittima delle circostanze avverse e del destino in Grillparzer, e poi quella di Medea straniera ed esule, esclusa e respinta dalla comunità che la ospita in Alvaro: un percorso che tende ad alleggerire il peso della colpa chiamando in causa ragioni esterne, inevitabili e determinanti. Alla fine l'infanticidio appare dettato da un'estrema necessità di proteggere e di amare, da un esasperato senso di pietà materna. E tuttavia l'atto rimane, epilogo irreversibile e nodo irrisolto nella tragica storia di Medea.
Medea. Variazioni sul mito Ciani M. G. (Cur.) - Marsilio, 2003 - Grandi Classici Tascabili
La storia di Medea, principessa della Colchide, è una delle più cupe nell'universo del mito antico. Euripide avvolge la vicenda nella nebulosità del mito, lasciando irrisolta ogni domanda. Ma l'infanticidio è un punto di non ritorno che innesca nella tradizione occidentale un processo interminabile. Da Seneca, che condanna la strega d'oltremare isolandola in una totale 'estraneità', a Grillparzer che cerca di alleggerire sul piano umano il peso della colpa di Medea invocando ragioni esterne, provocazioni mortali, ad Alvaro che ricerca le cause negli intimi sconvolgimenti della mente e del cuore. Ma il gesto, irreversibile, rimane, insieme alla certezza che per il sangue innocente non vi è espiazione possibile.
Medea. Testo greco a fronte Euripide Ciani M. G. (Cur.) - Marsilio, 2002 - Letteratura Universale. Il Convivio
Una donna abbandonata dal marito, privata della dignità del suo stato sociale e dei piaceri dell'intima convivenza, si vendica compiendo un atto atroce: uccide i propri figli. È questa, nella sostanza dei fatti, la tragedia di Medea che, con il suo gesto estremo, pone un estremo dilemma: come è possibile giungere a tal punto? Figura ambigua nelle sue valenze di maga, di discendente del dio Sole, di donna dai saperi molteplici, Medea - eroina negativa ma non meno famosa di un'Alcesti o di un'Antigone - continua a riproporre nei secoli il suo inquietante enigma: può una donna - per vendetta, per gelosia, per amore - uccidere i propri figli? In nome di quale giustizia? In nome di quali dei?