Modigliani Libri

Libri di Titolo Modigliani di Cur Modigliani Jeanne Parisot
Modigliani, mio padre libro
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LIBRO   9788884169235

Modigliani, mio padre Modigliani Jeanne  Parisot C. (Cur.)   -  Abscondita, 2021  -  Carte D'artisti

«Paulette Jourdain, che era allora una bambina, si ricorda che, la notte in cui Modigliani morì all'ospedale, Zborowski non volle che Jeanne, la sua compagna, dormisse nello studio della Grande Chaumière. Paulette l'accompagnò in un piccolo albergo della rue de Seine. L'indomani Jeanne andò all'ospedale per rivedere Amedeo. Il padre, silenzioso e ostile, eppure profondamente fedele, l'accompagnò. Rimase sulla soglia, mentre Jeanne si avvicinava al cadavere. 'Non lo baciò, ma lo guardò a lungo, senza dir nulla, come se i suoi occhi si appagassero della sua disgrazia. Si ritirò camminando a ritroso, fino alla porta. Conservava il ricordo del viso del morto quando la incontrammo, e si sforzava di non vedere nient'altro'. L'indomani, all'alba, Jeanne Hébuterne si gettò dal quinto piano. 'Sembrava un angiolo' disse Foujita. I funerali di Modigliani furono imponenti. Tutta Parigi era al Père-Lachaise. Quanti fiori! Poiché si usciva dalla guerra non si voleva avere l'aria triste, si aveva l'abitudine alla morte. Modigliani era un altro eroe che si era perduto per lasciarci della bellezza».

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LIBRO   9788884167170

Modigliani, mio padre Modigliani Jeanne  Parisot C. (Cur.)   -  Abscondita, 2018  -  Carte D'artisti

'Paulette Jourdain, che era allora una bambina, si ricorda che la notte in cui Modigliani morì all'ospedale, Zborowski non volle che Jeanne dormisse nello studio della Grande Chaumière. Paulette l'accompagnò in un piccolo albergo della rue de Seme. L'indomani Jeanne andò all'ospedale per rivedere Amedeo. Il padre, silenzioso e ostile, l'accompagnò. Rimase sulla soglia, racconta il dottor Barrieu, mentre Jeanne si avvicinava al cadavere. 'Non lo baciò' scrive Stanislas Fumet, amico d'infanzia, con la moglie Aniuta, di Jeanne 'ma lo guardò a lungo, senza dir nulla, come se i suoi occhi si appagassero della sua disgrazia. Si ritirò camminando a ritroso, fino alla porta. Conservava il ricordo del viso del morto e si sforzava di non vedere nient'altro'. L'indomani, all'alba, Jeanne Hébuterne si gettò dal quinto piano. 'Sembrava un angiolo' disse Foujita, che non rifugge dalla cattiva letteratura. Chantal Quenneville scrive: 'Jeannette Hébuterne si era rifugiata dai suoi genitori, cattolici offesi della sua unione con l'ebreo Modigliani, e non diceva una parola. Erano trascorsi due o tre giorni quando domandai ad Andre Delhay: 'E Jeannette?'. Mi guardò male. Si era gettata, la mattina, dalla finestra del quinto piano della casa dei suoi genitori.

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