Pervigilium Veneris Libri
Libri di Titolo Pervigilium Veneris di Cur
Pervigilium Veneris Gherardini R. (Cur.) - San Marco Dei Giustiniani, 2005 - Quaderni Del Tempo
Pervigilium Veneris - San Marco dei Giustiniani
Pervigilium Veneris Fumagalli P. M. (Cur.) - Youcanprint, 2018 - Collezioni Letterarie / Saggi
Il 'Pervigilium Veneris' ('La veglia di Venere') è un carme latino di cui non conosciamo né data né autore. L'operetta, nel corso del tempo, è stata attribuita agli autori più diversi, da Catullo (I sec. a. C.) a Lussorio (VI secolo d. C.): la conclusione più ragionevole è ormai quella di considerarlo un carme adespoto. Anche la data è incerta: gli ultimi studi lo pongono fra il II e il IV sec. d. C.: in quest'ultimo caso il carmen si potrebbe considerare una delle ultime preziose gemme (o l'ultima) della letteratura latina pagana. L'operetta consta di 93 versi, di cui 11 sono costituiti dal ritornello: 'Domani ami chi non ha mai amato, e chi ha amato domani ami'. L'ignoto autore doveva certamente possedere una grande doctrina, una cultura che spaziava dall'origine della letteratura latina e greca fino ai suoi tempi; era in grado di armonizzare il sermo familiaris con il linguaggio aulico, creando un impasto raffinato e originale. Lo sfondo del carme è Ibla, in Sicilia, e il 'Pervigilium' è un'esaltazione della figura di Venere, dell'amore e della primavera nell'imminenza della celebrazione notturna della dea. Ma negli ultimi, inattesi, versi, alla gioiosa attesa delle rose-fanciulle, al clima di festa imminente, si oppone l'io poetico, che si sente come una persona esclusa da tutto ciò ed è costretto a un enigmatico, incomprensibile silenzio.
Pervigilium Veneris Romano D. (Cur.) - Palumbo, 1999 - Hermes. Nuova Serie
Pervigilium Veneris - Palumbo