Sarajevo Libri

Libri di Titolo Sarajevo di Massimo Vaggi
Sarajevo novantadue. Un racconto dalla città assediata. Nuova ediz. libro
-15%
LIBRO   9788899699628

Sarajevo novantadue. Un racconto dalla città assediata. Nuova ediz. Vaggi Massimo   -  Paginauno, 2022  -  Narrativa

Aprile 1992, città di Sarajevo. Milo ha sedici anni, gioca a pallone, va a scuola e fa la corte a Lana. Nella vita che ancora per poco continuerà a essere normale, il padre lavora come giornalista, Ibrahim l'allenatore sogna per il ragazzo un futuro in una squadra importante, il professor Simo Zivanovic, storico appassionato, tra una lezione e l'altra scrive di Jovan il contadino, rapito nel 1531 dalle milizie di Alibeg per lavorare alla costruzione della moschea del Bey. Ma Sarajevo è città sull'orlo di un baratro, nonostante la finzione dei più, e quando l'assedio inizia si frantumano le regole di ogni comunità. Niente più scuola e pallone, dunque, e nemmeno più un padre; solo granate, esplosioni, case dalle imposte chiuse dietro cui nascondersi e vie con lamiere rabberciate tese tra i lampioni, fragile barriera che vuole proteggere i passanti dalla vista dei cecchini, non certo dai loro spari. Milo potrebbe fuggire, con l'aiuto di un sergente del contingente Onu, ma non sa decidersi: cerca il consiglio del professore, però Simo Zivanovic non è più in grado di immaginare un destino qualunque nemmeno per Jovan, personaggio di carta. In Sarajevo novantadue Massimo Vaggi fotografa l'immobilità di un assedio che imprigiona il futuro di un'intera incredula popolazione e, dimentico di come quello sia il luogo dove uomini diversi per cultura e religione hanno imparato nei secoli cosa significhi vivere in pace, frantuma ogni criterio del vivere conosciuto.

€ 20.00 € 17.00
LIBRO   9788890496271

Sarajevo novantadue. Un racconto dalla città assediata Vaggi Massimo   -  Paginauno, 2012  -  Narrativa

Aprile 1992, città di Sarajevo. Milo ha sedici anni, gioca a pallone, va a scuola e fa la corte a Lana. Suo padre è giornalista, l'allenatore Ibrahim sogna per lui un futuro in una squadra importante e il professor Simo Zivanovic, storico appassionato, scrive di Jovan il contadino, rapito nel 1531 dalle milizie di Alibeg per lavorare alla costruzione della moschea del Bey. Ma Sarajevo è città sull'orlo di un baratro, nonostante nessuno se ne renda conto. L'assedio inizia, e scardina da subito le regole di ogni spazio. Granate, esplosioni, niente più scuola e pallone; case dalle imposte chiuse dietro cui nascondersi, vie con lamiere rabberciate tese tra i lampioni, fragile barriera che vuole proteggere i passanti dalla vista dei cecchini, non certo dai loro spari. Milo potrebbe fuggire, con l'aiuto di un sergente del contingente Onu, ma non sa decidersi: cerca il consiglio del professore, ma Zivanovic non è più in grado di immaginare un destino qualunque nemmeno per il suo Jovan, personaggio di carta. In 'Sarajevo novantadue' Massimo Vaggi fotografa l'immobilità di un assedio che imprigiona il futuro di un'intera incredula popolazione e frantuma ogni criterio del vivere conosciuto.

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