Parole Di Pane Libri
Libri di Titolo Parole Di Pane
Parole di pane Salvaggio Filippo - Nulla Die, 2018 - Parves Res. La Poesia
Più che una silloge di liriche, 'Parole di pane' è un 'cantico' di tono elevato, un inno alla sacralità della vita: nel suo farsi e nel suo divenire; e, dunque, come un cantico va ascoltato e rielaborato nella parte più profonda dell'animo. È un libro compatto, solido e necessario: compatto perché si tratta del diario di un anno di viaggio abbarbicato alla paternità; solido perché poggia su valori etici e bioetici puri e imprescindibili e su una sapienza letteraria robusta; necessario perché colma una lacuna nel panorama letterario nel focalizzare l'attenzione su una manifestazione dell'amore ben poco cantata: quella di un padre per il proprio figlio.
Parole di pane Saponaro E. (Cur.) Sganappa D. (Cur.) - Farnesi, 2013 - Biancacarta
Parole di pane - Farnesi
Parole di pane - L'erudita, 2014 - L'estroversa
Cosa c'è di più soddisfacente, per chi ama il buon cibo e la letteratura, di leggere dopo aver fatto un gustoso spuntino? O viceversa, posare il libro che tanto si è amato, e poi dedicarsi al menù per la serata? Cosa c'è di più sano, quindi, di un libro che cerca di raccogliere entrambe queste passioni? Parole di Pane nasce proprio con questo obiettivo: unire l'amore per la cucina e quello per la scrittura e la lettura. A seguito di un concorso che ha messo alla prova (in tavola e su carta) diversi autori, questa antologia riunisce le scelte di una giuria'doc, sarebbe il caso di dire, e il risultato è un menù d'eccezione. L'unione è il principio fondamentale di questo progetto, perché in cucina è doveroso fondere gli ingredienti; impastare, mescolare, far lievitare e anche mangiare, e il piacere sta proprio lì: quando in un sol boccone tutti i sapori si uniscono. Lo stesso vale per una buona lettura, e ancor più per la stesura di una storia: raccordare ogni singola ispirazione e poi renderla, parola dopo parola, un universo in cui tutti possano entrare. In una sola parola: condivisione. Che è anche l'idea fondante su cui le due curatrici, Emma Saponaro e Diana Sganappa, hanno deciso di costruire una vera e propria fortezza, atta a sostenere chi è indifeso, usando il dono della parola scritta per dare voce a chi è inascoltato.