Poesie e prose (1) Leopardi Giacomo   -  Mondadori, 2006  -  I Meridiani Collezione

Il primo volume presenta l'intera opera in versi di Giacomo Leopardi, il massimo poeta del nostro Ottocento e dei più letti e studiati al mondo. Il presente volume è a cura di Mario Andrea Rigoni e contiene un saggio di Cesare Galimberti.

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Poesie e prose. Vol. 1 Leopardi Giacomo  Rigoni M. A. (Cur.)   -  Mondadori, 1987  -  I Meridiani

Poesie e prose. Vol. 1 - Mondadori

Poesie e prose liriche (1915-20) Ungaretti Giuseppe   -  Mondadori, 1989  -  Specchio

Il giovane Ungaretti considerava Papini come un maestro di stile, ed era a lui, per primo, che presentava i propri versi: «nessuno più di te» scriveva «con più intensità e precisione ha espresso liricamente la nostra epoca». Già si conosceva l'importanza delle Lettere a Papini, da noi pubblicate lo scorso anno; ma ancora inedite erano queste Poesie e prose liriche, quasi un nuovo libro, all'origine di Ungaretti, che, fra il 1915 e il 1920, si era venuto componendo, foglio dopo foglio, nelle mani dello stesso Papini. Questi testi, infatti, vanno considerati parte essenziale di quell'epistolario (al quale, nelle sue note, Maria Antonietta Terzoli ci aiuta a riconnetterli), ma ne erano stati scorporati finendo in un fascio di carte appartenute a Papini e ora tornate alla luce. Ci è così finalmente dato rileggere questi testi nella loro interezza e nella loro successione, confrontandoli con le poesie del Porto sepolto e di Allegria di naufragi: provando l'emozione della scoperta, poiché queste Poesie e prose, come scrive nella sua introduzione Domenico De Robertis, «rinnovano la testimonianza di una natività e freschezza come d'alba della creazione». Il libro comprende dodici testi del tutto inediti: esattamente nove poesie e tre prose. Per il resto si compone di redazioni diverse di poesie successivamente stampate in rivista e poi raccolte fra le disperse, e di prime versioni di poesie famose. Come ad esempio I fiumi, in grado di fornire, in questa redazione. una già salda struttura, e figure poi perdute di vivo risalto, o come la poesia che -molto ridotta - sarà poi Allegria di naufragi,che qui s'intitola, significativamente, Giovanni Papini. Tra gli inediti, un pezzo di indubbia consistenza e bellezza è la prosa Dieci anni, con i suoi ricordi e i suoi personaggi. La madre del poeta ad Alessandria d'Egitto, Pea, Sceab, il compagno d'infanzia Barrière, che «aveva l'anima avventurosa ma piena d'allegria», di contro a quella del poeta, che l'aveva 'piena d'ignoto, ma piena di meste melodie'. Inoltre, come osserva Cristiana Maggi Romano, Dieci anni comprende un passo che è da considerarsi l'anticipazione in prosa di alcuni versi del Capitano, appartenenti al secondo Ungaretti di Sentimento del tempo. Un libro, certo, sorprendente e composito, con elementi di chiara impronta lacerbiana (si veda l'inedita prosa Corporale), ma anche con interi testi del primo, vero Ungaretti. Queste Poesie e prose liriche vengono dunque a costituire, il preziosissimo, d'ora in poi imprescindibile documento del cammino di Ungaretti verso se stesso, fra strade diverse ancora aperte, prima della netta scelta di direzione compiuta per il suo grande esordio.

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