Presenze proustiane. Le influenze della Recherche nell'opera di Eugenio Montale - 9788865513200

Presenze proustiane. Le influenze della Recherche nell'opera di Eugenio Montale: Qual è l'influenza che un autore come Proust ha esercitato nel panorama italiano di inizio Novecento? Partendo dagli spunti offerti da G. Contini sulla poesia di Montale, questo libro si propone di indagare quali siano le presenze proustiane nelle prime due raccolte poetiche del poeta genovese: Ossi di seppia e Le occasioni. Se nella prima parte si tenta la ricostruzione di un mondo perduto - che va dagli anni Dieci fino alla fine degli anni Trenta del Novecento - in grado di mostrarci la ricezione critica di "Alla ricerca del tempo perduto" in Italia e le sue riprese narrative nel panorama solariano, nella seconda il focus si indirizza nell'analisi sistematica e comparata dei testi proustiani e montaliani. La contaminazione intuita dalla critica precedente si dimostra un valido alleato per supportare la tesi presentata, da cui emergono non solo presenze del capolavoro francese nelle liriche montaliane, ma una ripresa parziale della poetica proustiana. Non solo: le affinità tra i due autori si manifestano anche in dettagli imprevisti e convergono nello spirito poietico dell'Impressionismo monettiano e in un senso dell'attesa che pervade e quasi cristallizza le opere dei due autori.
What is the influence that an author like Proust exerted in the Italian landscape at the beginning of the twentieth century? Starting from the ideas offered by G. Contini on the poetry of Montale, this book aims to investigate what are the Proustian presences in the first two poetic collections of the Genoese poet: Sepia Bones and Occasions. If in the first part we try to reconstruct a lost world - ranging from the ten years until the end of the thirties of the twentieth century - able to show us the critical reception of In search of lost time in Italy and its narrative filming in the solar landscape In the second, the focus is on the systematic and comparative analysis of Proustian and Mountain texts. The contamination sensed by the previous criticism proves to be a valid ally to support the thesis presented, from which emerge not only presences of the masterpiece French in the mountain operas, but a partial revival of proustian poetics. Not only that: the affinities between the two authors are also manifested in unexpected details and converge in the poitic spirit of Monettian Impressionism and in a sense of expectation that pervades and almost crystallizes the works of the two authors.