Calendario della libertà - 9788869442599

Calendario della libertà: Gli scritti raccolti in questa antologia testimoniano l'evoluzione del pensiero politico di Albert Camus, il suo impegno di intellettuale libero in una fase cruciale della storia europea. Sono articoli, interventi pubblici, interviste e conferenze che abbracciano un ampio periodo della vita dello scrittore: dal 1939, nel pieno della sua formazione culturale e politica, fino al 1956, l'anno precedente il conferimento del premio Nobel per la letteratura. In un processo d'incessante dialogo tra realtà e coscienza, sfilano tutti i temi centrali della riflessione di Camus: la causa della Repubblica spagnola, la questione algerina, la critica all'imperialismo sovietico, il ruolo dell'intellettuale e l'idea di una «società dei popoli» sovranazionale che salvaguardi gli individui dalla violenza degli Stati. Prende così forma il ritratto di un uomo messo di fronte a delle scelte difficili, in un contesto dilaniato prima dalla guerra e poi dalla contrapposizione delle ideologie e degli imperialismi. Nel mai eluso confronto con il proprio tempo e nel coraggio delle prese di posizione, il Camus politico, inscindibile dal filosofo e dal narratore, mostra oggi la sua quanto mai necessaria attualità.
The writings collected in this anthology testify to the evolution of Albert Camus's political thought, his commitment as a free intellectual in a crucial phase of European history. They are articles, public interventions, interviews and conferences that span a wide period of the writer's life: from 1939, at the height of his cultural and political training, until 1956, the year before the awarding of the Nobel Prize for Literature. In a process of incessant dialogue between reality and conscience, all the central themes of Camus's reflection parade through: the cause of the Spanish Republic, the Algerian question, the critique of Soviet imperialism, the role of the intellectual and the idea of a supranational "society of peoples" that safeguards individuals from the violence of states. Thus takes shape the portrait of a man faced with difficult choices, in a context torn first by war and then by the opposition of ideologies and imperialisms. In the never shining away from his own time and in the courage to take positions, the political Camus, inseparable from the philosopher and the narrator, today shows its very necessary timeliness.