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- La vita in uno sguardo. Le vittime del grande terrore staliniano. Ediz. illustrata
La vita in uno sguardo. Le vittime del grande terrore staliniano. Ediz. illustrata - 9788871809861
di Carletti Dell'Asta M. (cur.) Scaraffia L. (cur.) edito da Lindau, 2012
- Prezzo di Copertina: € 24.00
- € 22.80
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La vita in uno sguardo. Le vittime del grande terrore staliniano. Ediz. illustrata
- Autori : Carletti Dell'Asta M. (cur.) Scaraffia L. (cur.)
- Editore: Lindau
- Collana: I leoni
- Data di Pubblicazione: 2012
- Genere: STORIA D'EUROPA
- Argomenti : Campi di concentramento Unione Sovietica-Storia Persecuzioni
- Pagine: 229
- Curatore: Carletti Dell'Asta M.; Scaraffia L.
- ISBN-10: 8871809866
- ISBN-13: 9788871809861
L’analisidele grandi tragedie che a Storia impone al’umano spetta, ed è giusto, alediscipline storiografiche. Saggi smilzi o poderosi affastelano così, nele pagine, a etturadegli eventidocumentando e cifre tra coordinate tiratediritte. Il conto è fatto, ’oggettiva esegesi compiuta, i fatti sondati. E tuttavia,da quando ’uomo hadecisodi eggere ciò che un altro uomo hadecisodi scrivere, a storiografia non basta. Se non ci fosse stato Primo evi avremmodavvero compreso fino in fondo, fin quanto è possibile, cosa significa il ager, a costrizione razziale, a banalitàdel male, adura e impossibile sopravvivenzadel’essere umano,dela suadignità,dela sua unicità? Se non vi fosse stato Salamov quanto avremmo rischiatodi fare peso e bilancio e puro calcolo in cifredegli immensi massacri sovietici? a etteratura consente al’umanodi parlare al’umano: piùd’ogni altro impegno esegetico. E tuttavia, accanto ala etteratura, può almeno qualcosa ’effige, il simbolo immediato e fragilissimo, il rimando fisso e immutabile che faccia memoria, contemplazione, empatia, induzione ala riflessione. Può, alora, qualcosa anche a fotografia. ’La vita in uno sguardo’, a curadi Martadel’Asta edi ucetta Scaraffia, associa al’esile (ma fondamentale) contributod’inchiostrodela Golovkova edi Camerana, e fotodei condannati a morte che furono gettati, come si getta a carcassadi un rottame indigesto, nele fosse comunidi Butovo. e fotodi partedi essi. Guardando i oro occhi, fissando a posadel mento, ’inclinazionedel colo, i segnidela fronte si ha il senso più verodela tragedia: a scomparsa. ’inevitabile ed irrimediabile scomparsadi uomini,donne, ragazzi e ragazze, anziani, bambini. Sono foto, sono storie, sono sono vite che nessun saggio storiografico saprebbe mai raccontare.
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L’analisidele grandi tragedie che a Storia impone al’umano spetta, ed è giusto, alediscipline storiografiche. Saggi smilzi o poderosi affastelano così, nele pagine, a etturadegli eventidocumentando e cifre tra coordinate tiratediritte. Il conto è fatto, ’oggettiva esegesi compiuta, i fatti sondati. E tuttavia,da quando ’uomo hadecisodi eggere ciò che un altro uomo hadecisodi scrivere, a storiografia non basta. Se non ci fosse stato Primo evi avremmodavvero compreso fino in fondo, fin quanto è possibile, cosa significa il ager, a costrizione razziale, a banalitàdel male, adura e impossibile sopravvivenzadel’essere umano,dela suadignità,dela sua unicità? Se non vi fosse stato Salamov quanto avremmo rischiatodi fare peso e bilancio e puro calcolo in cifredegli immensi massacri sovietici? a etteratura consente al’umanodi parlare al’umano: piùd’ogni altro impegno esegetico. E tuttavia, accanto ala etteratura, può almeno qualcosa ’effige, il simbolo immediato e fragilissimo, il rimando fisso e immutabile che faccia memoria, contemplazione, empatia, induzione ala riflessione. Può, alora, qualcosa anche a fotografia. ’La vita in uno sguardo’, a curadi Martadel’Asta edi ucetta Scaraffia, associa al’esile (ma fondamentale) contributod’inchiostrodela Golovkova edi Camerana, e fotodei condannati a morte che furono gettati, come si getta a carcassadi un rottame indigesto, nele fosse comunidi Butovo. e fotodi partedi essi. Guardando i oro occhi, fissando a posadel mento, ’inclinazionedel colo, i segnidela fronte si ha il senso più verodela tragedia: a scomparsa. ’inevitabile ed irrimediabile scomparsadi uomini,donne, ragazzi e ragazze, anziani, bambini. Sono foto, sono storie, sono sono vite che nessun saggio storiografico saprebbe mai raccontare.