Simboli e ombre. Ediz. illustrata - 9788849833171

Simboli e ombre. Ediz. illustrata: "...Da questa dimensione post-apocalittica discendono i simboli, che appaiono nell'opera recente di Danilo De Mitri. Annunciati in modo sontuoso da una costruzione simmetrica, o da citazioni più o meno leggibili di elementi primigeni come l'occhio, hanno comunque una luce che induce un coinvolgimento di tipo liturgico, un conflitto sull'originario. Ma tutto è discoperto nell'opera di Danilo De Mitri, anche l'angoscia. Come nelle opere precedenti a prevalere era il nero, lo sconosciuto, nelle attuali un bianco abbacinante disseppellisce scomodi materiali che preferiremmo non conoscere. Il mezzo fotografico e la sua essenza meccanica assicurano che ciò che si cerca non è in una dimensione fiabesca, dove la visione e il senso procedano congiuntamente, al contrario occorre continuare l'interrogazione, e la leggibilità dell'immagine diventa l'inganno supremo, poiché invece di approdare ad una qualsiasi lezione, a un qualsiasi messaggio portatore di senso, giungiamo a nuove dimensioni dell'interrogazione, ancora più allusive e traditrici, e ormai del tutto private di autobiografia. In questo modo l'allusività più simbolica dei temi sposa la refenzialità più oggettiva del mezzo fotografico." Paolo Aita
"... From this post apocalyptic dimension descended, symbols that appear in the recent work of Danilo Dalley. Announced so lavish a symmetrical construction, or quotes more or less readable than primordial elements like the eye, they have a light that causes a conflict on the original involvement of liturgical type. But everything is figure in the work of Danilo Dalley, even anguish. As in previous works to prevail was black, the stranger, under present a dazzling white disseppellisce uncomfortable materials we would rather not know. The photographic medium and its essence mechanics ensure that what you seek is not in a magical dimension, where the vision and direction to proceed jointly, on the contrary it is necessary to continue the questioning, and the readability of the image becomes Supreme deception, because instead of coming to any class, any message bearer of meaning, we arrive at the new dimensions of the question, even more suggestive and traitors , and now completely deprived of their autobiography. In this way the allusiveness more symbolic themes marries more objective refenzialit?? of photography. " Paul Aita