Il perdono - 9791256140039

Il perdono: «Il dibattito sul perdono e sull'imperdonabile non avrà mai fine». Vladimir Jankélévitch pubblica questo libro nel 1967, in un momento in cui il dibattito sull'imprescrittibilità dei crimini nazisti agitava l'opinione pubblica, sollevando la scottante domanda: che cos'è il perdono? Andando al cuore di questo concetto poco compreso, il filosofo francese si scontra con il terribile paradosso di un perdono autentico, incondizionato, senza secondi fini, sublime ma impossibile. Jankélévitch non perdonerà mai i tedeschi, non solo i suoi carnefici, ma l'intera filosofia tedesca, affermando che «il perdono è morto nei campi di sterminio». Un libro che occupa un posto centrale nella riflessione morale di un filosofo tormentato dai problemi del suo tempo e nella cultura francese del Novecento.
"The debate about forgiveness and the unforgivable will never end." Vladimir Jankélévitch published this book in 1967, at a time when the debate on the non-prescription of Nazi crimes was stirring public opinion, raising the burning question: what is forgiveness? Going to the heart of this little-understood concept, the French philosopher clashes with the terrible paradox of an authentic, unconditional forgiveness, without ulterior motives, sublime but impossible. Jankélévitch would never forgive the Germans, not only his executioners, but the whole of German philosophy, stating that "forgiveness died in the death camps." A book that occupies a central place in the moral reflection of a philosopher tormented by the problems of his time and in the French culture of the twentieth century.