a circa due anni mi sto applicando alla scrittura di quello che credevo sarebbe stato il mio ultimo libro dedicato alla medicina. Un libro che non si occupasse delle patologie e delle loro cause (nello stile di “Vivere 120 anni”), ma focalizzato nell’identificare le responsabilità della cosiddetta industria del malato. Insomma, un vero e proprio libro di denuncia sull’inefficienza del sistema sanitario e della medicina dogmatica, con l’obiettivo sia di muovere delle critiche ma anche di offrire una visione nuova e diversa della medicina. Poi - come tutti voi - ho subito la pandemia del Covid-19 e debbo confidarvi che ho vissuto questa esperienza tra un misto di incredulità e di rabbia per come la politica, la scienza e la stampa hanno affrontato tale evento. Durante tutto questo periodo (che ha avuto inizio nel febbraio 2020 ed è durato fino ad aprile 2021), mi sono reso conto che l’industria del malato stava commettendo gli stessi errori che fino ad oggi ho denunciato nella cura delle patologie degenerative, ma questa volta, però, amplificate da una politica del tutto inadeguata e da organi di stampa completamente proni a scelte sanitarie che definirei criminali. Un approccio così errato non poteva che tradursi in un disastro sanitario ed economico senza precedenti, che molti commentatori non hanno avuto timore a definire assimilabili ai danni subiti in conseguenza della Seconda guerra mondiale. Ho quindi deciso di incentrare questa mia nuova opera interamente sul tema del Covid-19, dividendo il lavoro in due parti. La prima rappresenta un vero approfondimento 5 Premessa del sistema immunitario, sul SARS-CoV-2 e sulle cause che aumentano il rischio di Covid grave, cioè di finire in terapia intensiva e di morire (alla fine di questa parte troverete anche le soluzioni per la prevenzione e la cura). La seconda parte è invece dedicata all’osservazione e alla critica degli errori commessi durante la pandemia da parte della medicina dogmatica, dell’industria del malato, della politica, delle istituzioni e dei mezzi di informazione, a vario titolo tutti corresponsabili dell’inevitabile disastro nella gestione della pandemia. Credo che questa parte - forse più polemica e meno scientifica - sia comunque fondamentale per far conoscere al grande pubblico gli errori che sono stati commessi, nella speranza che possa accendere un dibattito anche costruttivo e non si continui a sbagliare. Spero anche che le persone che hanno errato abbiano il coraggio di fare una profonda autocritica; diversamente, visto che sono proprio loro che dovranno gestire la prossima ondata, dovremmo esser pronti a pagarne ogni esito. Non voglio essere considerato un uccello del malaugurio, ma sono purtroppo convinto che nei prossimi mesi avremo nuovamente a che fare con questa pandemia e le cose non saranno di sicuro più facili di quanto già vissuto. Quali alternative abbiamo? Aspettiamo in silenzio che questa politica e questa medicina dispongano della nostra salute e della nostra economia senza battere ciglio? È innegabile che questa pandemia abbia messo tutta l’umanità difronte all’inefficienza dell’industria del malato e come un fulmine a ciel sereno ha imposto (volenti o nolenti) un tema che danneggia ogni cittadino, dal più giovane al più anziano.