«Notae lapicidinarum» dalle cave di Carrara. Con CD - 9788867415281

«Notae lapicidinarum» dalle cave di Carrara. Con CD: Dalle cave apuane intorno a Carrara provengono le molte varietà del marmo lunense, il più famoso dell'Italia romana, grazie al quale Augusto poteva affermare di aver trasformato Roma da una città di mattoni in una città di marmo. Tra le testimonianze più significative di quest'intensa attività estrattiva, che si protrasse fino alla fine del mondo antico per poi riprendere solo nel XII secolo, sono le numerose notae lapicidinarum, enigmatiche iscrizioni e sigle apparentemente indecifrabili incise dagli scalpellini antichi sulle pareti delle cave, sui grandi blocchi grezzi estratti e su numerosi manufatti semilavorati (soprattutto basi di colonne e capitelli), che spesso riemergono tra i detriti di antiche lavorazioni. Molti di questi manufatti sono ancora visibili nella zona di origine, sia nell'area stessa delle cave, sia nel Museo del Marmo a Carrara, ma molti sono stati riconosciuti anche a Roma e in molte altre località dell'impero, soprattutto nel bacino del Mediterraneo occidentale. Fu la scoperta di un grande deposito di marmi a Roma, avvenuta tra il 1868 e il 1870 nell'Emporio sul Tevere, ad attrarre su queste difficilissime iscrizioni l'attenzione degli studiosi. Nel 1870 e nel 1884 apparvero due studi, ancor oggi fondamentali, di Luigi Bruzza. che per la prima volta tentò di interpretare questi testi secondo uno schema unitario e coerente.
Apuane quarries around Carrara are the many varieties of marble lunense, the most famous of Roman Italy, where Augustus could claim to have transformed Rome from a city of bricks in a city of marble. Among the most significant of this intense mining activity, which lasted until the end of the ancient world and then resume only in the twelfth century, are the numerous notae lapicidinarum, enigmatic entries and abbreviations seemingly indecipherable engraved by ancient stonemasons on the walls of the cave, on big rough blocks extracted and many artifacts in process (especially bases of columns and capitals), which often resurface among the debris of ancient workmanship. Many of these artifacts are still visible in the area of origin, both in the same area of the quarries, both in the Museum of marble in Carrara, but many were also recognized in Rome and in many other parts of the Empire, especially in the Western Mediterranean basin. Was the discovery of a large deposit of marbles in Rome between 1868 and 1870 in the Emporium on the Tiber, to draw on these difficult inscriptions scholarly attention. In 1870 and 1884 appeared two fundamental studies, still, by Luigi Bruzza. that for the first time attempted to interpret these texts according to a unified and coherent pattern.