Il teatro dell'oppresso tra i luoghi del disagio. Pratiche di liberazione - 9788895756639

Il teatro dell'oppresso tra i luoghi del disagio. Pratiche di liberazione: Il libro racconta la storia di una rivolta culturale e politica combattuta coi mezzi del teatro, che dal Brasile, in cui è nata, si è diffusa nell'arco di 50 anni in decine di Paesi in tutto il mondo. È la storia del Teatro dell'Oppresso (TdO), nome apparentemente infelice, da intendere come "Teatro per la liberazione dell'Oppresso", una metodologia nata sotto la dittatura brasiliana negli anni '60 e diffusasi nel resto d'Europa dagli anni '80 in poi, a seguito dell'esilio forzato del suo fondatore, il regista Augusto Boal. In un'epoca in cui l'arte teatrale investe sempre più spesso ambiti sociali ed educativi, vale la pena ricordare la singolare esperienza di Augusto Boal regista brasiliano esiliato in Francia negli anni '70 a causa della dittatura e recentemente scomparso - e della metodologia teatrale da lui elaborata: il Teatro dell'Oppresso (TdO). Un metodo teatrale che oggi si muove in una zona di confine: fra politica e terapia, fra teatro e animazione sociale.
The book tells the story of a cultural and political rebellion fought with the means of the theater, which from Brazil, where she was born, spread over 50 years in dozens of countries around the world. And the history of theatre of the oppressed (TdO), seemingly unhappy name, to be understood as "Theater for the liberation of the oppressed", a methodology developed under the dictatorship in the years ' 60 and spread throughout Europe since the years ' 80 onwards, following the forced exile of its founder, the Director Augusto Boal. At a time when the Theatre Arts invests increasingly social and educational, it is worth mentioning the unique experience of Brazilian Director Augusto Boal-exiled in France in the years ' 70 because of dictatorship and who recently passed away-and methodology elaborated by him Theatre: Theatre of the oppressed (TdO). A theatrical method which now moves in a border area: between politics and therapy, between theater and social animation.