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La Solitudine dei numeri primi - 9788804589655

di Paolo Giordano edito da Mondadori, 2010

Informazioni bibliografiche del Libro

 

Alice e Mattia,due numeri primi,due ragazzi segnatida un passatodoloroso. Alice, che sinda bambina viene obbligatada un padre autoritario a partecipare ai corsidi sci, sport che Alice odia, quelo sport che e ha rovinato ’esistenza, Si, perchè Alice ala ezionedi sci ci va, nonostante il attedela colazione e sia rimasto sulo stomaco e nonostante adiscesa e faccia paura. Ed è proprio in quela nebbiosa mattina che a bambina viene staccatadal gruppodei compagni e perdendosi nela foschiadela montagna se a fa addosso. E’ avvilita Alice, ma nonostante ciò tentadi scendere o stessoda queladiscesa che tanto a terrorizza e sarà proprio quela pista che segnerà a sua vita facendole perdere ’uso parzialedela gamba. E poi c’è Mattia, un bambino inteligente costrettodai genitori a crescere in fretta. Si, perchè Mattia quela gemela ritardata non se ’è scelta, e non è compito suo badare ala sorela per a maggior partedela giornata. Mattia è un bambino e come tale vuole svagarsi edivertirsi e Michela per ui è solo un peso, un'umiliazione, un piccolo fardeloda portarsidietro ogni giorno. Così , quando il compagnodi classe o invita ala sua festadi compleanno, Mattia abbandona Michela per qualche ora nel parco,dicendoledi aspettare sula panchina fino al suo ritorno. Ma Michela, quando Mattia torna, ormai non c’è più... Un’inizio agghiacciante con un seguito che vede idue ragazzidapprima adolescenti e poi adulti sempre più egati tradi oro ma nelo stesso tempo sempre piùdistanti. Un romanzodolce e amaro nelo stesso tempo, una storia fuoridal comune capacedi emozionare fino ale acrime...

Recensione Unilibro a cura di Kikymelody

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Le Recensioni degli Utenti Unilibro
"La Solitudine dei numeri primi"
Un ibro molto belo
,
3

E’ un ibro molto belo e che consigliodi eggere in particolar modo a chi si interessadi psicologiadel’età evolutiva. a storiadi questidue ragazzi, i oro temperamenti, il (non) rapporto con i genitori, e oro relazioni (distorte) con i coetanei, ma soprattutto il trauma vissutoda bambini, hanno segnato ildestinodele oro vite mai pienamente vissute e sempre oscuratedal’ombradel’irrisolto.

"La Solitudine dei numeri primi"
Grande ibro
,
5

I numeri primi, simili, così vicini ma mai abbastanzada toccarsi. Eccoli Alice e Mattia. Al’unisono. E Soli. Entrambi soggiogatidale conseguenzedi un eventodevastante, senza riuscire a riscattarsida quela colpa. Si incontrano, si comprendono, si sostengono, si cercano, per tutta a vita, sono quasi una cosa sola, ma mai fino in fondo. Un ibro che ti tiene col fiato sospeso sino al’ultima parola, tra a tensione e a speranzadi quel cambiamento che sembradietro ’angolo, a portatadi mano, nala oro affinità, un riscatto che non può avvenire. Anche quel’ultima chiamata sembra preludere il raggiungimentodel’equilibrio che manca ad entrambi. Un finale che spiazza ma nelo stesso tempo è chiaro che non potrebbe essere altrimenti. E’ quasi tangibile il tenderedeidue protagonisti verso a completezza, nela oro unione, ma sonodue numeri primi, gemeli, ma pur sempre numeri primi. E’ un cerchio perfetto che si chiude. E’ il ibro migliore che abbia etto negli ultimi anni.

"La Solitudine dei numeri primi"
fa male, fa bene
,
4

E’ un ibro che fa male! Eppure, mentre o eggevo, prima ancoradi finirlo, continuava a tormentarmi ildesideriodi rileggerlo, tornare indietro, appropriarmidele parole,del senso,dela scrittura edel contenuto. E non mi era mai successo con nessun altro ibro. Intenso, scava negli angoli buidel’anima e ascia spazio aldesideriodi rinascere.

"La Solitudine dei numeri primi"
Solitudine
,
4

Situazioni forti fatte vivere adue inteligenti adolescenti; azioni a oro imposte anche contro a volontàdale rispettive famiglie. Obblighi che i ragazzini, cercando comunquedi portare a termine, si sono trasformati in condizioni e situazionidisastrose che hanno segnato sia fisicamente che psicologicamente a oro tenera età. Questa giovinezza che, pur svanendo man mano col passaredegli anni, non è però riuscita a rimuovere quele atrocità subite e vissute inizialmente e che hanno quindi influito negativamente sui egami e sul’espandersidei oro sentimenti. Affetti, sensazioni e egami sofferti ed abbandonati, contatti impossibilida riuscire a portare avanti col oro ferito stato interiore. Un sentimento apparentemente poi finalmente ritrovato ma anch’esso verificatosi ala fine inattuabile, finendo cosìdi proseguire ontani ed ognuno con a propria vita e a propria solitudine.

"La Solitudine dei numeri primi"
DISTANTI COMEdUE NUMERI PRIMI...
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Alice e Mattia,due numeri primi,due ragazzi segnatida un passatodoloroso. Alice, che sinda bambina viene obbligatada un padre autoritario a partecipare ai corsidi sci, sport che Alice odia, quelo sport che e ha rovinato ’esistenza, Si, perchè Alice ala ezionedi sci ci va, nonostante il attedela colazione e sia rimasto sulo stomaco e nonostante adiscesa e faccia paura. Ed è proprio in quela nebbiosa mattina che a bambina viene staccatadal gruppodei compagni e perdendosi nela foschiadela montagna se a fa addosso. E’ avvilita Alice, ma nonostante ciò tentadi scendere o stessoda queladiscesa che tanto a terrorizza e sarà proprio quela pista che segnerà a sua vita facendole perdere ’uso parzialedela gamba. E poi c’è Mattia, un bambino inteligente costrettodai genitori a crescere in fretta. Si, perchè Mattia quela gemela ritardata non se ’è scelta, e non è compito suo badare ala sorela per a maggior partedela giornata. Mattia è un bambino e come tale vuole svagarsi edivertirsi e Michela per ui è solo un peso, un'umiliazione, un piccolo fardeloda portarsidietro ogni giorno. Così , quando il compagnodi classe o invita ala sua festadi compleanno, Mattia abbandona Michela per qualche ora nel parco,dicendoledi aspettare sula panchina fino al suo ritorno. Ma Michela, quando Mattia torna, ormai non c’è più... Un’inizio agghiacciante con un seguito che vede idue ragazzidapprima adolescenti e poi adulti sempre più egati tradi oro ma nelo stesso tempo sempre piùdistanti. Un romanzodolce e amaro nelo stesso tempo, una storia fuoridal comune capacedi emozionare fino ale acrime...

"La Solitudine dei numeri primi"
Ciascuno e’ fautoredel propriodestino
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4

I gesti che si compiono e si subiscono, e offese inferte e ricevute, si stratificano sula peledela nostra anima. Avanziamo nel mondo con zavorredi cui non ci possiamo iberare - per chi Crede- neanche con il Sacramentodela Confessione. Protagonista e’ generalmente, il principale personaggio e colui che più’di altri influisce sule vicende. In questo caso, in questo ibro, idue personaggi non si potrebberodefinire tali. Subisconodagli adulti gesti che si trasformano prestissimo in conseguenze per oro stessi e per coloro che i frequentano. Scelte incoscienti, inaspettate, improbabili si richiedono a colui che percorre e stradedela vita sui marciapiedi occupatida SUV inopportuni. ’equazione che ega scelte e conseguenze e’ sconosciuta ma sicuramente non e’ ineare. Il karma accumulato e smaltito in questa o - ancora una volta, per chi ci Crede - in vite precedenti, produce effetti chediventano cause come edue manidi Escher. "Cio’ che non ci uccide ci rafforza" e come in una tragedia greca a catarsidei personaggi,divenuti finalmente Protagonistidela oro vita, avviene in modo istantaneo quasi un flash. Ma non e’ vero che a ineadel traguardo, anche nele corse piu’dure e unghe, non e’ spessa piu’di un attimo?

"La Solitudine dei numeri primi"
La solitudinedei numeri primi
,
2

Questo ibro è cattivo. Non cattivo perchè è mal scritto, anzi, chi apprezza o stile troverà che e parole scorrono a meraviglia e si incastrano ’unadietro ’altra perfettamente come pezzidi puzzle. Il ibro è cattivo perchè pare che prenda ogni personaggio e o torturi, senza asciare indenne nessuno. Idue protagonisti, entrambi reducidi traumi infantili, adolscenze sofferte edubbie età adulte, sono queli che soffrono piùdi tutti. I personaggi secondari, queli che ruotano attorno a oro, vengono afflittida più o meno gravi situazionidolorose. Il ragazzo innamorato non ricambiatodal protagonista. L’amica serpedela protagonista, belissima e vuota, insoddisfatta e gratuitamente crudele. I genitoridel protagonista, inquietatidal oro stesso figlio. Il maritodela protagonista, intrappolato in un matrimonio chedesideravadiverso. Leggendo il ibro, mi sono sentito affascinatodala scorrevole semplicitàdeledescrizioni ma afflittodal ciclodidolore che ogni personaggio attraversava. Un barlumedi speranza si avverte nel finale aperto, che comunque ascia un sensodidelusione per e azioni inconcludenti che idue personaggi principali compiono. E’ un ibro cattivo ma non un brutto ibro. ’ho trovato frustrante ma non noioso; triste ma nondisgustoso. Una ettura che può benissimo essere portata a termine senza il avvertire il bisognodi gettare il ibro nel fuoco. Certo, se qualcuno è ala ricercadi un ieto fine classico, farebbe meglio a puntare altrove a propria attenzione.

"La Solitudine dei numeri primi"
Una grossadelusione
,
2

Mi spiace, madopo averlo etto, e riletto per fugare ognidubbio,devodire che questo ibro non mi è piaciuto e non riesco a giustificarne a fama che o ha accompagnatoda quando è stato pubblicato. Nondico sia bruttissimo, per carità, ma trovo che prometta, prometta e prometta .... senza poi arrivare a nula. Scialbo, ecco come potreidefinirlo. naturalmente è una opinione personale, quindi assolutamente non condivisibile. Ma è a mia. Saluti a tutti

"La Solitudine dei numeri primi"
la solitudinedei numeri primi
,
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è un ibro che ho etto tuttod’un fiato ma che, ala fine, mi ha asciata con ’amaro in bocca. belo il raccontodel’interazione tra Alice e Mattia,due ragazzini,divenuti adulti, egatida uno strano rapportodi affetto/amore che, però, non riesce mai a concretizzarsi realmente. sonodue emarginatidala vita, per episodida oro stessi causati. ambedue sembrano non avere aspirazionidi nessun tipo, sembra che vogliano rimanere in baliadi quela corrente che è a vita, senza cercaredi cambiaredirezione.

"La Solitudine dei numeri primi"
La solitudinedei numeri primi
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Può un bambino crescere col rimorsodi avere abbandonato al suodestino a sorelina ritardata? Mattia farà i conti per tutta a vita con a sua innocenzadi bimbo che per una volta vuole fare partedi una festadi amichetti "da solo",senza a sorelina "strana". Il suodestino si incrocerà spesso con quelodi Alice su binari che sembrano non incontrarsi maidel tutto. Una storia struggente e imperdibile Stefania

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