Dura solo un attimo, la gloria. La mia vita - 9788804656579

Dura solo un attimo, la gloria. La mia vita: "Ho giocato a calcio per quarant'anni, di cui undici di fila, senza riposarmi mai, nemmeno per una domenica, nemmeno con la febbre e con gli acciacchi. Quarant'anni trascorsi con la faccia affondata nell'erba, o nel fango, o sulle righe di gesso dell'area di rigore, con gente pronta a staccarti la testa pur di arrivare un secondo prima di te su una palla. Qualche volta ho perso, più spesso ho vinto, ma questo non è così importante. Mi hanno chiamato mito, monumento, leggenda. Le mie mani sono finite in un francobollo commemorativo firmato da Guttuso. Ho giocato a scopone con Sandro Pertini, scherzato con Karol Wojtyla, viaggiato con Gheddafi, mi sono confidato con Gianni Agnelli. Ho conosciuto ladri, poeti, eroi, capi di stato, bancarottieri, alcolisti. E oggi, dopo tutto questo, posso dire che aveva ragione nonna Adelaide, friulana dura come il mogano ma dolcissima: 'È passato Napoleone che aveva gli speroni d'oro agli stivali, figurati se non passa anche il resto'. Tutto cominciò proprio con lei, a pensarci bene. In un pomeriggio qualunque di sessant'anni fa, a Mariano. Collezionavo foto sbiadite di portieri, strappate dai pochi giornali che arrivavano in paese, e sognavo di diventarlo anch'io. Ma ero mingherlino, crescevo poco, e per questo mi faceva mangiare uova ogni giorno. Poi quel pomeriggio si mise a giocare con me: tirava le prugne in aria e io dovevo prenderle al volo. Era un gioco per modo di dire: nelle case dei contadini, il cibo non si spreca, mai..."
"I played football for forty years, including eleven in a row without rest never, even for a Sunday, even with the fever and aches and pains. Forty years with his face sunk in the grass, or mud, or chalk lines on the penalty area, with people ready to take your head off while getting a second before you on a ball. Sometimes I lost, I won more often, but this is not so important. I have called, myth, legend monument. My hands are over in a commemorative stamp signed by Guttuso. I have been playing scopone with Sandro Pertini, joked with Karol Wojtyla, traveled with Gaddafi, I confided in Gianni Agnelli. I have known thieves, poets, heroes, heads of State, bankrupts, alcoholics. And now, after all this, I can say that Grandma was right, Adelaide of Friuli as hard as the mahogany but sweet: ' and Napoleon who had past the Golden Spurs to boots, let alone if it does not pass the rest '. It all began with you, come to think of it. In an afternoon of sixty years ago, in Mariano. I was collecting faded photos of goalkeepers, torn from the few papers who arrived in the country, and dreamed of becoming one myself. But I was so weak, I grew up a little, and I did eat eggs every day. Later that afternoon she started to play with me: he pulled the plums in the air and I had to take them on the fly. It was a game so to speak: the homes of farmers, the food is wasted, not ever. "