Corro perché mia mamma mi picchia - 9788804713050

Corro perché mia mamma mi picchia: Siamo abituati a vederlo insieme agli inseparabili Aldo e Giacomo, ma in questo libro Giovanni Storti si presenta in una veste insolita, maglietta e pantaloncini, e ci parla della sua più grande passione fuori dal palco, quella per la corsa. Lo fa alla sua maniera, con la consueta ironia, con un intreccio di leggerezza e profondità. Alternandosi nel racconto con Franz Rossi, compagno di avventure e di allenamenti, Giovanni, instancabile "assaggiatore di corse", pronto a sfidare il caldo come il freddo, a correre di giorno e di notte, a qualsiasi latitudine o altitudine, ci spiega come ha scoperto, o meglio riscoperto, questa vena atletica. Dalle fughe infantili per sottrarsi alle ciabattate materne a una pratica ritrovata, non tanto per motivazioni salutistiche, quanto perché la corsa ha il fascino di una vera arte. Ci addentriamo così, in compagnia dei due protagonisti, negli itinerari delle gare più coinvolgenti, sentiamo con loro la fatica ma anche il piacere di misurarsi con se stessi e con gli altri, la gioia di superare i propri limiti. E soprattutto impariamo a guardare con curiosità ed emozione i luoghi e l'umanità che si incontrano lungo il tragitto. Si aprono davanti a noi scorci di una Milano, quella dei Navigli, dei parchi e della Montagnetta di San Siro, lontana dall'affannata metropoli dell'immaginario collettivo. Prefazione di Giacomo Poretti.
We are used to seeing him together with the inseparable Aldo and Giacomo, but in this book Giovanni Storti presents himself in an unusual guise, T-shirt and shorts, and speaks of his greatest passion off the stage, that for the race. He does it in his own way, with the usual irony, with a weave of lightness and depth. Alternating in the narrative with Franz Rossi, Companion of Adventures and workouts, John, tireless "taster of racing", ready to defy the heat as the cold, to run day and night, at any latitude or altitude, explains to us how he discovered, or Better rediscovered, this athletic vein. From childhood escapes to escape the maternal slippers to a found practice, not so much for health reasons, but because the race has the fascination of a real art. We look like this, in the company of the two protagonists, in the itineraries of the most engaging races, we feel with them the effort but also the pleasure of measuring ourselves and with others, the joy of overcoming their limits. And above all we learn to look with curiosity and emotion the places and humanity that meet along the way. They open before us glimpses of a Milan, that of the Navigli, the parks and the Montagnetta di San Siro, far from the bustling metropolis of the collective imagination. Preface by Giacomo Poretti.