Born to Run - 9788804720003

Born to Run: Christopher McDougall, giornalista, ex inviato di guerra e runner dilettante, in questo libro ci racconta il suo viaggio avventuroso sulle tracce dei Tarahumara, una popolazione che vive nei selvaggi Copper Canyon dello stato messicano di Chihuahua. I Tarahumara - "il popolo più gentile, più felice e più forte della terra" - sono i più grandi runner di tutti i tempi, capaci di correre decine di chilometri in condizioni estreme senza apparente fatica e senza subire infortuni. Il loro segreto consiste in una dieta frugale ma perfettamente equilibrata (se escludiamo il topo alla griglia e un distillato locale piuttosto alcolico di cui sono ghiotti), in una tecnica della corsa particolarmente efficace e in un atteggiamento mentale più simile alla saggezza del filosofo che all'aggressività a cui i nostri campioni ci hanno abituato. Coinvolgente e ironico, McDougall punteggia il suo racconto di aneddoti su grandi corridori del passato come Emil Zatopek o Roger Bannister, e di singolari scoperte, arricchite di consigli tecnici e dati scientifici, sul mondo delle ultramaratone. Sapevate che la dieta ideale per un ultramaratoneta è quella vegetariana? E che più le scarpe da running sono ammortizzate più sono pericolose, e che quindi il modo migliore di correre è indossare le scarpe peggiori? E avreste mai immaginato che i corridori raggiungono il picco della velocità a 27 anni, dopo di che comincia un lento ma inesorabile declino?
Christopher McDougall, journalist, former war envoy and amateur runner, in this book tells us about his adventurous journey on the trail of the Tarahumara, a population living in the wild Copper Canyon of the Mexican state of Chihuahua. The Tarahumara - "the kindest, happiest and strongest people on earth" - are the greatest runners of all time, able to run tens of kilometers in extreme conditions without apparent fatigue and without suffering injuries. Their secret is a frugal but perfectly balanced diet (if we exclude the grilled mouse and a rather alcoholic local distillate of which they are gluttonous), in a particularly effective running technique and in a more similar mental attitude to the wisdom of the philosopher and the aggression to which our champions have accustomed us. Engaging and ironic, McDougall punctuates his account of anecdotes about great runners of the past such as Emil Zatopek or Roger Bannister, and of singular discoveries, enriched with technical advice and scientific data, about the world of ultramarathons. Did you know that the ideal diet for an ultramarathoner is vegetarian? And that the more amortized running shoes are, the more dangerous they are, and so the best way to run is to wear the worst shoes? And would you have imagined that runners will peak at 27, after which a slow but inexorable decline begins?