Amarcord bianconero - 9788806239350

Amarcord bianconero: Con questo libro di memorie autobiografiche Ernesto Ferrero, qui in veste di giovane tifoso juventino, ci riporta a un momento in cui l'epica di un calcio dal volto umano era ancora parlata e scritta: affidata alle radiocronache di Nicolò Carosio, alle immaginifiche descrizioni dei settimanali sportivi e poi di Gianni Brera, a figurine un po' meste in cui i calciatori non sorridono mai. Ma l'amarcord va oltre le tinte bianconere. Perché il calcio è un linguaggio universale in cui c'è dentro tutto: il singolo e il gruppo, il valore e la fortuna, il metodo e l'estro, la beffa e il riscatto. Siamo nei primi anni del secondo dopoguerra, segnati dalla storica partita Italia-Inghilterra e dalla tragedia del Grande Torino, e poi negli anni Cinquanta e Sessanta, quelli di un trio indimenticabile: l'astuto «cardinal» Boniperti; John Charles, il gigante buono; e Omar Sivori, l'imprendibile, beffardo coboldo italo-argentino. Insieme a loro, altri campioni e gregari, un'intera città in amore, il suo carismatico monarca Gianni Agnelli. Il calcio diventa una lente con cui guardare un tempo incantato che sembra favolosamente remoto. Le storie famigliari (il padre che aveva giocato nelle squadre giovanili, la nonna che confeziona bandiere), gli incontri e i singoli ritratti si sciolgono con naturalezza in quella grande metafora della vita che è il calcio, in cui ritroviamo tutta l'incompiutezza e la fallibilità degli esseri umani, le loro grandezze e miserie e imprevedibilità. Anche per questo il calcio ha coinvolto e appassionato scrittori che, in dialogo con l'autore, vengono colti al vo
With this autobiographical memoir Ernesto Ferrero, here as a young fan juventino, brings us back to a time when the epic of a football with a human face was still spoken and written: entrusted to the commentaries of Nicol?? Carosio, imaginative weekly sports and descriptions then Gianni Brera, stickers a little dismayed, in which players do not smile ever. But the amarcord goes beyond the tints Biancone. Because football is a universal language in which there is in everything: the individual and the group, value and good fortune, the method and the inspiration, the mockery and the ransom | We are in the early years after World War II, marked by the historic match Italy-England and the tragedy of the Grande Torino, and then in the 1950s and ' 60s, those of an unforgettable trio: the crafty ??cardinal?? Boniperti; John Charles, the gentle giant; and Omar Sivori, impregnable, mocking Italian-Argentinian Susana. Together with them, other champions, and tribesmen an entire city in love, his charismatic monarch Gianni Agnelli. Football becomes a lens with which to view an enchanted time which seems fabulously remote. Family stories (the father who had played in the youth teams, the grandmother who makes flags), meetings and individual portraits they dissolve naturally in that big metaphor for life that is football, where we find all the incompleteness and fallibility of humans, their sizes and miseries and unpredictability. Also why the stock has involved and passionate writers who, in conversation with the author, are caught on the fly in these pages. So Mario Soldati, Pier Paolo Pasolini, Vittorio Sereni, Giovanni Arpino, Osvaldo Soriano become part of a family album that doesn't ever stop to browse.