Rivoluzione 2.0. Il potere della gente è più forte della gente al potere - 9788817055093

Rivoluzione 2.0. Il potere della gente è più forte della gente al potere: Il 25 gennaio 2011 piazza Tahrir straripa di dimostranti. È ormai chiaro che le difese del potere si stanno sgretolando, la gente si è svegliata, l'esercito interverrà. Wael Ghonim scrive su Twitter: "Buongiorno, Egitto! Mi sei mancato negli ultimi trent'anni". La scintilla della rivolta l'ha accesa lui, su facebook, coordinando la protesta dalla sua pagina "Siamo tutti Khaled Said", dedicata al giovane torturato e ucciso dalla polizia nel giugno 2010. La reazione dei giovani egiziani, nauseati da decenni di soprusi e sfiancati da un regime inamovibile, è quasi miracolosa. E Wael finisce in prigione, arrestato con l'accusa di fomentare il dissenso. La sua prima intervista dopo il rilascio, appena emerso dall'incubo degli interrogatori, farà il giro del mondo: in lacrime davanti alle telecamere incita i suoi connazionali a continuare a manifestare. La ribellione riprende vigore e poche ore dopo Mubarak si dimette. "Non sono io l'eroe: voi siete gli eroi!" grida il giovane blogger alla folla, ed è per tutti il nuovo leader del movimento. A un anno da Piazza Tahrir, Wael Ghonim racconta quei giorni, le piazze affollate, il carcere, riflette sulle proteste popolari che oggi stanno percorrendo il pianeta, ma soprattutto ci ricorda come Internet sia stata fondamentale per abbattere un potere autocratico e violento. Come è accaduto? Come potrebbe accadere ancora, con altri poteri, in altre parti del mondo?
The January 25, 2011 Tahrir square is overflowing with demonstrators. It has become clear that power's defenses are crumbling, people woke up, the army will intervene. Wael Ghonim writes on Twitter: "good morning, Egypt! I've missed over the last three decades. " The spark of revolt turned it on him, on facebook, coordinating the protest from his page "we are all Khaled Said", dedicated to the young tortured and killed by the police in June 2010. The reaction of the young Egyptians, sickened by decades of abuse and jaded by a regime immovably, is almost miraculous. And Wael ends up in jail, arrested on suspicion of fomenting dissent. His first interview since the release, just emerged from the nightmare of interrogation, will travel around the world: in tears before the cameras makes his countrymen to continue to demonstrate. The rebellion picks up force and a few hours after Mubarak resigns. "I'm not the hero: you are heroes!" cries the young blogger to the crowd, and is for all the new leader of the movement. One year from Tahrir square, Wael Ghonim recounts those days, crowded squares, prison, reflects on the popular protests that today are on the planet, but mostly reminds us that the Internet was crucial to break down an autocratic power and violent. How did it happen? How could it happen again with other powers, in other parts of the world?