Come salvare la terra e creare un mondo migliore - 9788827843673

Come salvare la terra e creare un mondo migliore: Il saggio di Renzo De Santis conduce il lettore attraverso le più scottanti tematiche del nostro tempo. Ai discorsi sull'etica, la politica e l'economia, si alternano le riflessioni su che cosa sia in realtà l'uomo e di quale sia il suo posto nell'economia del tutto e di cosa si debba fare, per continuare il percorso evolutivo intrapreso milioni di anni fa. L'autore riesce a descrivere, nella sua breve opera, quali siano i nessi che collegano la politica, i problemi socio-economici e l'etica, nessi la cui individuazione è alla base delle soluzioni prospettate ed elencate chiaramente nello scritto. Il primo grande problema che si delinea è quello della maggioranza silenziosa, ovvero la maggior parte della popolazione di uno stato, quella stessa popolazione che lavora e porta vanti il Paese ma non vede se stessa riflessa in coloro che dovrebbero rappresentarla al potere. È così che degli eletti, incapaci di fare le scelte giuste per il bene della collettività, determinano uno stato di dittatura camuffata da democrazia. Viene chiaramente descritto di conseguenza, il mezzo attraverso il quale i vertici del potere riescono a raggiungere l'obbiettivo di governare: la violenza, inesorabilmente scissa, da quella sua grande, primitiva giustificazione che era la sopravvivenza.
The essay by Renzo De Santis leads the reader through the most burning issues of our time. To the speeches on ethics, politics and the economy, the reflections are alternated about what is actually man and what is his place in the economy altogether and what should be done, to continue the evolutionary path undertaken millions of years ago. The author is able to describe, in his short work, what are the links that link politics, socio-economic problems and ethics, links whose identification is the basis of the solutions envisaged and clearly listed in the script. The first major problem that is outlined is that of the silent majority, that is, most of the population of a state, that same population that works and carries the country, but does not see itself reflected in those who should represent it to Power. This is how the elect, unable to make the right choices for the good of the community, determine a state of dictatorship disguised as democracy. It is clearly described accordingly, the means by which the summits of power manage to achieve the goal of governing: violence, inexorably split, from that its great, primitive justification that was survival.