Crazy for football. Storia di una sfida davvero pazzesca - 9788830448988

Crazy for football. Storia di una sfida davvero pazzesca: Davanti a noi, ora, non ci sono più due schizofrenici, uno psicotico, tre depressi, un ansioso eccetera. C'è un gruppo di giocatori, di amici, che si prepara a un Mondiale. Sono finiti, trascorsi, i mucchi di giorni incolori, le settimane scomparse, sacrificate al nulla. Al loro posto, adesso, c'è questa corsa di gruppo da un lato all'altro del campo, c'è il dribbling tra i conetti, il tiro in porta, la finta venuta male, il tiro sparato alle stelle, la risata. C'è smettere di avere la propria età per qualche giorno, tornare all'età calcio, a quell'adolescenza di ritorno che cancella ogni dato anagrafico e rende tutti bambini. Mentre tra invasioni di campo, scontri tra ultras e polemiche il resto del mondo è ammalato di calcio, da qualche parte c'è anche chi di calcio guarisce. Succede a Osaka, in Giappone, nel primo Mondiale per persone con problemi di salute mentale. De Biasi e Trento raccontano la rocambolesca formazione della Nazionale italiana, tra i provini, gli allenamenti con un pugile campione del mondo, le mille difficoltà e il nascere di un'amicizia che sancisce, per i componenti della squadra, la fine della solitudine. Un'avventura abitata da personaggi così perfetti da sembrare inventati. Come Sandrone, il super poliziotto che scortava il presidente della Repubblica finché non ha iniziato a sentire le voci, e si è dovuto dimettere. Come Luis, il portiere che (forse) ha giocato in serie B. Come Stefano, che mentre racconta i suoi tentativi di suicidio alza la testa, guarda i suoi compagni vestiti con le tute degli Azzurri e sospira, incredulo: "Che mi sarei pers
In front of us, now, there are no more two schizophrenics, one psychotic, three depressed, one anxious and so on. There's a group of players, friends, preparing for a World Cup. Gone are the piles of colorless days, the weeks gone, sacrificed to nothing. In their place, now, there is this group race from one side of the field to the other, there is the dribbling between the cones, the shot on goal, the fake coming bad, the shot shot to the stars, the laugh. There is stop having your own age for a few days, going back to football age, to that returning adolescence that erases all data and makes all children. While between field invasions, clashes between ultras and controversy the rest of the world is sick with football, somewhere there are also those who football heals. It happens in Osaka, Japan, in the first World Cup for people with mental health problems. De Biasi and Trento tell of the roaring formation of the Italian national team, among the auditions, the training sessions with a world champion boxer, the thousand difficulties and the birth of a friendship that enshrines, for the members of the team, the end of solitude. An adventure inhabited by characters so perfect that they seem invented. Like Sandrone, the super cop who escorted the President of the Republic until he started hearing the voices, and he had to resign. Like Luis, the goalkeeper who (perhaps) played in Serie B. As Stephen, who as he recounts his suicide attempts, raises his head, he looks at his companions dressed in blue suits and sighs, indispireas: "That I would have lost myself