La regola d'O.R.O. per comunicare bene e vivere meglio - 9788831619875

La regola d'O.R.O. per comunicare bene e vivere meglio: Si comunica per un bisogno fisico, pratico, sociale... è una conseguenza dell'istinto di conservazione e del bisogno umano insopprimibile di senso e d'amore, ma se si comunica con superficialità si va incontro a incomprensioni e frustrazioni e ne risente non solo il proprio benessere psico-fisico, ma anche il rapporto con gli altri perché i sentimenti repressi non muoiono, si trasformano in aggressività o depressione. Per questo conviene imparare a comunicare bene, liberandosi dagli errori causati dalla percezione selettiva e dai pregiudizi che generano cancellazioni, deformazioni e generalizzazioni della realtà, sicché ciò che si conosce e si trasmette è una propria interpretazione di questa. Con questo libro l'autore si prefigge di insegnare a dialogare (con l'altro e con la propria coscienza, nel caso della comunicazione scritta o di massa) per individuare errori, ma anche menzogne e falsità presenti nella comunicazione che possono nascondere o il tentativo di condizionare inculcando conformismo e consumismo o il desiderio di offrire una buona immagine di sé, perché dire è scoprirsi: non si è mai estranei rispetto a ciò che si dice. Il fine è perseguito ricorrendo ad esempi tratti dalla vita quotidiana e dalla letteratura, attraverso i quali egli suggerisce come comportarsi per evitare che la comunicazione diventi problematica, patologica, conflittuale.
It communicates for a physical, practical, social need... It is a consequence of the instinct of preservation and the insuppressible human need for meaning and love, but if we communicate with superficiality we encounter misunderstandings and frustrations and suffers not only their psycho-physical wellbeing, but also the relationship with the Others because repressed feelings do not die, turn into aggression or depression. For this reason it is better to learn to communicate well, freeing itself from the errors caused by the selective perception and prejudices that generate cancellations, deformations and generalizations of reality, so that what is known and transmitted is its own Interpretation of this. With this book the author aims to teach to dialogue (with the other and with his conscience, in the case of written or mass communication) to identify errors, but also lies and falsehoods present in the communication that can hide or attempt To condition by inculcating conformism and consumerism or the desire to offer a good image of oneself, because to say is to discover oneself: you are never strangers compared to what is said. The aim is pursued by using examples taken from everyday life and literature, through which he suggests how to behave in order to prevent communication from becoming problematic, pathological, confrontational.