Finché morte non ci separi. Ediz. speciale - 9788831652407

Finché morte non ci separi. Ediz. speciale: Asolo, 1919. Un albergo diventa il palcoscenico su cui danzano le esistenze di uomini e donne, burattini i cui fili vengono mossi dalla Storia, quella Grande, della guerra. In qualche modo tutti loro sono il risultato di fattori in moto quasi perpetuo, così imponenti da far perdere il controllo. Un dipinto impietoso ma al contempo edificante, una visione parziale di un quadro molto più grande, che contiene al suo interno tutte le caratteristiche che appartengono all'intero. Si dipanano storie, ma anche pensieri puri, purezza data dall'innocenza degli uomini, che come formiche lavorano affinché la Terra giri, di fronte alla follia collettiva che prese il nome di I Guerra Mondiale. Davide Fent ci conduce nel carnaio dei corpi straziati, ma se prima c'erano carne e sangue, ora rimangono esistenze implose, frantumate, interrotte. La I Guerra Mondiale segnò la perdita dell'innocenza per gli uomini del '900, e assistiamo assorbiti e attoniti alla confusione mortifera di chi rimane, all'entusiasmo infantile di chi nella morte ritrova l'amore per la vita.
Asolo, 1919. A hotel becomes the stage on which the lives of men and women dance, puppets whose threads are moved by history, the Great one, of war. Somehow all of them are the result of almost perpetual motion factors, so impressive that they lose control. A merciless but at the same time uplifting painting, a partial vision of a much larger painting, which contains all the characteristics that belong to the whole. Stories unravel, but also pure thoughts, purity given by the innocence of men, who like ants work for the Earth to turn, in the face of the collective madness that took the name of World War I. David Fent leads us into the carnium of mangled bodies, but if before there was flesh and blood, now remain imploded existences, shattered, interrupted. The First World War marked the loss of innocence for the men of the 20th, and we witness absorbed and astonished at the morting confusion of those who remain, the childish enthusiasm of those who in death rediscover the love for life.