Magna come Magni - 9788832103199

Magna come Magni: La cucina romanesca è guanciale, pecorino, coratella e molte altre succulente meraviglie all'ombra di veri e propri "monumenti" come carbonara, gricia o cacio e pepe. Ricette poco note o scomparse dalla tavola dei romani ma non da "Casa Magni", da sempre baluardo della romanità, anche ai fornelli. Alcuni esempi? La minestra d'arzilla o il baccalà alla romana; il "quinto quarto" come la pajata arrosto o la coda alla vaccinara; il manzo garofalato o le polpette d'allesso e, dulcis in fundo, la crostata di visciole o le frappe romane. Dopo il successo di Mo' te racconto Roma Umberto Magni dedica un altro omaggio alla Città Eterna. Un viaggio nella tradizione della cucina "come 'na vorta": da Pio XII, inconsapevole ispiratore delle fettuccine alla papalina, a James Joyce, che ricorda con affetto i supplì bollenti venduti in strada dai "callari"; dai mostaccioli di cui andava ghiotto San Francesco alla trippa finta che faceva sentire i bambini commensali adulti. Ecco perché un piatto "alla romana" non è mai una banalità!
Roman cuisine is guanciale, pecorino, coratella and many other succulent wonders in the shade of real "monuments" such as carbonara, gricia or cacio e pepe. Recipes little known or disappeared from the table of the Romans but not from "Casa Magni", always a bulwark of Rome, even in the kitchen. Some examples? The soup of arzilla or cod alla romana; the "fifth quarter" such as roasted pajata or coda alla vaccinara; Garofalato beef or allesso meatballs and, last but not least, sour cherry tart or Roman frappe. After the success of Mo' te racconto Roma Umberto Magni dedicates another tribute to the Eternal City. A journey into the tradition of cooking "as 'na vorta": from Pius XII, unwitting inspirer of fettuccine alla papalina, to James Joyce, who fondly remembers the hot supplì sold in the street by the "callari"; from the mostaccioli of which St. Francis was greedy to the fake tripe that made children feel adult diners. That's why a "Roman style" dish is never a banality!