Gli egosauri - 9788833020594

Gli egosauri: A partire da una serie di eventi che hanno caratterizzato la scena italiana negli ultimi tempi, queste rapide cronache cercano di farci vedere come agiscono, come pensano, come fanno politica, questi egosauri che sono penetrati silenziosamente nel nostro mondo pubblico ma anche nelle vite di ciascuno di noi. E lo fanno soprattutto attraverso le parole più utilizzate - «popolo» in primis - ormai svuotate di senso, ma riempite di rabbia, paura e risentimento. Parole che sembrano annunci, ma che sono già fatti concreti, atti minacciosi, pratiche autoritarie. Parole che stanno ottundendo lentamente la nostra capacità di percepire. Non a caso il sapere che attualmente circola è intriso di un potere prepotente, e per lo più mediocre, basato sull'idea barbarica che bisogna sempre «vincere», ovvero dominare sugli altri. Il che spiega bene la recessione culturale in cui siamo piombati, che sta facendo saltare la pratica della riflessione rendendola perfino anacronistica. E qui non si sta parlando solo di pensiero critico (di cui c'è un gran bisogno), ma della semplice abitudine a riflettere, cioè a fermarsi un momento per pensarci su.
Starting from a series of events that have characterized the Italian scene in recent times, these rapid chronicles try to show us how they act, how they think, as they do politics, these selfishpeople who have penetrated silently in our public world but also in the lives of each of us. And they do so mainly through the most used words - "people" in the first place - now emptied of meaning, but filled with anger, fear and resentment. Words that look like announcements, but which are already concrete facts, threatening acts, authoritarian practices. Words that are slowly dulling our ability to perceive. It is no coincidence that the knowledge that is currently circulating is imbued with an overbearing, and mostly mediocre, power based on the barbaric idea that we must always "win", that is, dominate over others. Which explains well the cultural recession in which we have plunged, which is blowing up the practice of reflection, making it even anachronistic. And here we are not talking only about critical thinking (of which there is a great need), but of the simple habit of reflecting, that is, to stop for a moment to think about it.