La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell'epoca della cultura digitale - 9788833930305

La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell'epoca della cultura digitale: La morte non esiste più. Allo stesso tempo, però, viviamo costantemente circondati dai morti. Relegata lontano dalla nostra quotidianità, medicalizzata, espunta dalle nostre vite, l'esperienza del morire vive oggi una situazione paradossale, quando le immagini e le parole dei cari estinti tornano e irrompono all'improvviso dagli schermi dei nostri telefoni. Moriamo, ma continuiamo a esistere nella presenza ineliminabile della nostra passata vita online. Social network, chat, siti web costituiscono insieme, ad oggi, il più grande cimitero del mondo. Il territorio esplorato dalla fantascienza, dalla fiction e, recentemente, da una delle serie più perturbanti che mette al centro della sua riflessione il rapporto tra uomo e tecnologia, Black Minor, sembra superato dalle nuove intelligenze artificiali. Sono già disponibili bot con cui dialogare e capaci di interpretare i nostri stati d'animo per poi sostituirsi a noi quando saremo trapassati, e continuare a parlare con ì nostri cari; il profilo Facebook che consultiamo compulsivamente più volte al giorno, quando mancheremo, diventerà una vera e propria lapide virtuale, e i nostri amici potranno continuare a farci gli auguri ogni anno nell'aldilà. E ancora, il web è diventata la più grande piazza pubblica per celebrare il ricordo o condividere anche l'esperienza privata del lutto. Insieme piangiamo i nostri cari, insieme ricordiamo i nostri beniamini. Insieme, in un futuro prossimo, vivremo una seconda vita nella realtà virtuale. Davide Sisto, giovane filosofo che da lungo tempo ha consacrato i suoi studi alla relazione tra morte
Death no longer exists. At the same time, however, we live constantly surrounded by the dead. Relegated far from our everyday, medicalized, expunged from our lives, the experience of dying is currently experiencing a paradoxical situation when images and words of the beloved ones add up and suddenly burst from the screens of our phones. We die, but we continue to exist in the unavoidable presence of our past life online. Social networks, chats, websites are, to date, the largest cemetery in the world. The territory explored by science fiction, from fiction and recently from one of the most disturbing that focuses of his reflection on the relationship between man and technology, Black Minor, seems overtaken by new artificial intelligences. Already has bot with which dialogue and capable of interpreting our moods and then take us when we're dead, and continue to talk with our loved ones; Facebook profile that we consult compulsively several times a day, when we will, it will become a real virtual plaque, and our friends will keep us a happy anniversary every year hereafter. And yet, the web has become the largest public square to celebrate the remembrance or share the private experience of mourning. Together we cry our loved ones, together we remember our heroes. Together, in the near future, we will live a second life in virtual reality. David Saleem, a young philosopher who long since enshrined his studies the relationship between death