Un mare viola scuro - 9788851171421

Un mare viola scuro: Un bisnonno, Belzebù, dal nome improbabile e inquietante. E un luogo, Colorno, così carico di segreti e di orrore da non potersi evocare. Parte da qui, dagli ostinati silenzi e dalle invenzioni di una famiglia di saltimbanchi, bugiardi, scrittori, amazzoni e diavoli, il viaggio di Ayanta alla scoperta della sua verità. Tre donne: Elvira, Angela, Caterina. Un secolo di Storia: la nostra. E poi Padova, Parma, Roma, Tellaro, Madrid. Per riannodare il filo contorto e spezzato della memoria, Ayanta si addentra nel labirinto ora spaventoso, ora traboccante di luce delle proprie radici, fruga nei vecchi cassetti, separa le favole dalla realtà, le leggende dalle bugie. Sveglia fantasmi a lungo sopiti, forza le stanze chiuse dei ricordi, traccia i frastagliati contorni di un dramma famigliare ma non domestico - anzi, universale - lungo tre generazioni. Perché sono le donne a custodire la memoria, lacune e omissioni comprese, delle generazioni passate e presenti. E sono sempre loro, le donne, a mettere le mani in quei cassetti, a trasformare i detriti in storie che pretendono di essere ascoltate. Storie così vive da riguardarci tutti.
A great-grandfather, Beelzebub, with an unlikely and disturbing name. And a place, Colorno, so full of secrets and horror that you can't summon yourself. It starts here, from the stubborn silences and inventions of a family of jumpers, liars, writers, Amazons and devils, Ayanta's journey to discover her truth. Three women: Elvira, Angela, Catherine. A century of history: ours. And then Padua, Parma, Rome, Tellaro, Madrid. To rewire the twisted and broken thread of memory, Ayanta delves into the now frightening labyrinth, now overflowing with light from her roots, rummaging through the old drawers, separating fairy tales from reality, legends from lies. Awakening ghosts long supplanted, force the closed rooms of memories, trace the jagged contours of a family drama but not domestic - indeed, universal - along three generations. Because it is women who preserve the memory, including gaps and omissions, of past and present generations. And it's always them, the women, who put their hands in those drawers, turn debris into stories that claim to be heard. Stories so vivid that it affects us all.