Ho sposato mia nonna - 9788861101821

Ho sposato mia nonna: Norma è un'insegnante precaria d'architettura a un passo dalla pensione. Sa parlare al contrario e porta sempre nella borsa una squadra perché ha la mania di prendere le misure del mondo. Tato ha studiato alla scuola d'arte e ora è giornalista free lance per un quotidiano locale, il precariato gli ha fatto venire le aritmie cardiache, "onde del mare nel cuore", e tiene un blog su internet di notizie impossibili. Quelle che il suo giornale non pubblicherebbe mai: uno scoop sugli ultimi giorni di vita di Garibaldi, o su Mastro Lindo finito all'ospizio, o come le interviste a quelli che in chiesa stanno sempre in fondo, o alle ragazze che fanno provare i profumi per la strada. Sono nonna e nipote, e vivono in una Rebibbia che è surreale, folle e onirica periferia del mondo. Popolata di poeti farmacisti, neri immortali, emarginati, salumieri picassiani, direttori d'orchestra, collezionisti di fumetti che odiano i comunisti, attori precari con la faccia di profeti, fotografi che osservano il mondo dal buco della serratura, imprenditori che vendono occhiali appannati, ex assessori che ridono da soli. Poi arriva la lettera con la quale Norma è esodata. C'è la crisi, e non ci sono nemmeno più i soldi per gli psicofarmaci. Ecco allora nonna e nipote dar fondo alla riserva di idee raccolte nei mercatini dei libri della domenica, prese soprattutto dalle riviste degli anni trenta. Idee per far soldi, idee da cinema per uscire dalla precarietà e non avere più ansie, né onde nello stomaco. Tito Pioli ci regala un antiromanzo, che facendo dell'esagerazione iperbolica, del paradosso e del
Norma is a poor teacher of architecture one step away from retirement. She can speak backwards and always carries in her purse a team because he's crazy to take the action in the world. Tato has studied at the art school and now freelance journalist for a local newspaper, the insecurity caused him to be cardiac arrhythmias, "waves of the sea", and keeps a blog on internet news impossible. Those that his newspaper would publish as a scoop on the last days of the life of Garibaldi, or Frank Lampard ended up at the Hospice, or as the interviews with those who in the Church are always at the bottom, or the girls who do try the perfumes in the street. Are grandmother and grandchild, and live in a surreal, dreamlike suburbia is foolish and Rebibbia in the world. Populated by black poets pharmacists, Immortals, marginalized, pork butchers by Picasso, conductors, comic book collectors who hate the Communists, precarious actors with the face of prophets, photographers looking the world through the keyhole, entrepreneurs they sell glasses fogged, former aldermen laughing alone. Then comes the letter with which standard is esodata. There is a crisis, and there are even more money for drugs. So, grandmother and granddaughter muster the ideas gathered in the street markets of books of Sunday, taken mostly from magazines of the 1930s. Ideas for making money, ideas from cinema to exit the precariousness and no longer have anxiety, or waves in the stomach. Tito Pioli gives us an antinovel that making hyperbolic exaggeration of the paradox and the