Un altro genere di forza - 9788862524315

Un altro genere di forza: I maschi sono forti, le donne sono deboli: sembra un'ovvietà che spiega molto dei rapporti tra uomini e donne, di come si sono strutturati e organizzati nel corso della Storia. I forti tendono a combattere e distruggere, i deboli ad accudire e proteggere la vita: così si è creata una dicotomia che fa della forza una via maestra verso la violenza, e della cura una premessa della mitezza e della pace. Ma siamo sicuri che questa differenza si radichi nella "natura"? E che non sia invece una costruzione culturale, un "dispositivo biopolitico" da smontare per svelare un paradigma che ha limitato fortemente l'esplorazione di altre dimensioni ed elaborazioni di concetti come "femminilità" e "mascolinità". È il paradigma, non l'oggettività corporea, ad aver articolato le relazioni tra i generi alla stregua di una lotta tra vittima - reale o potenziale - e carnefice - reale o potenziale. Nel pieno del dibattito sulla violenza di genere - dalle molestie ai femminicidi - in un percorso in più tappe, teorico ed esperienziale, l'autrice ridisegna il maschile e il femminile e con essi la mappa del discorso sulla forza distinguendolo da quello della violenza: perché ci vuole una particolare forza sia per non essere "vittime" sia per non esercitare un potere soggiogante.
Males are strong, women are weak: it seems an obvious that explains much about the relationships between men and women, of how they are structured and organized throughout history. The strong tend to fight and destroy, the weak to look after and protect life: this has created a dichotomy that makes strength a master way to violence, and care a premise of meekness and peace. But are we sure that this difference is based on "nature"? And that it is not a cultural construction, a "biopolitical device" to be dismantled to reveal a paradigm that has severely limited the exploration of other dimensions and elaborations of concepts such as "femininity" and "masculinity". It is the paradigm, not the bodily objectivity, that has articulated the relationships between genders in the same way as a struggle between victim - real or potential - and executioner - real or potential. In the midst of the debate on gender-based violence - from harassment to femicides - in a theoretical and experiential journey, the author redraws the masculine and the feminine and with them the map of the discourse on strength distinguishing it from that of violence: because it takes a particular force both not to be "victims" and not to exercise subjugating power.