L'ultima corsa di Marcello. Racconti di un musicista con l'hobby dei viaggi - 9788865376102

L'ultima corsa di Marcello. Racconti di un musicista con l'hobby dei viaggi: "'L'ultima corsa' di Marcello è un testo caleidoscopico e non solo perché raccoglie storie di viaggi estremamente vari, mutevoli nelle atmosfere percepite e descritte, nei colori, ma anche per una sorta di voluta frammentazione geometrica della tecnica di scrittura, che alterna prosa e poesia, flashback fulminei e meditazioni distese, stilemi disincantati e risonanze passionali. Volendo, poi, si può identificare un terzo elemento che concorre a dotare il testo di una non comune varietà interna: quello delle diverse angolature prospettiche, che corrispondono alla personalità dell'autore e ai suoi interessi. Ibatici è un viaggiatore, o anche qualcosa di più: un 'pellegrino del mondo'. Ma è prima ancora esploratore, detective del possibile, già dai tempi in cui la sua fantasia fuoriusciva dalla sua stanza di bambino, in una città che - come egli stesso annota - non sarà certo unica in Italia per splendore architettonico, ma lo e se non altro perché ha tre teatri nella stessa piazza grande (e il teatro, non dimentichiamolo, e una miniatura del cielo e della terra)." (dalla Prefazione di Michele Moramarco)
"'The Last Run' by Marcello is a kaleidoscopic text and not only because it collects stories of extremely varied journeys, changing in the atmospheres perceived and described, in colors, but also for a kind of deliberate geometric fragmentation of the writing technique, alternating prose and poetry, lightning flashbacks and relaxed meditations, disenchanted styles and passionate resonances. If we want, then, it is necessary to identify a third element that contributes to equipping the text with an uncommon internal variety: that of the different perspective angles, which correspond to the personality of the author and his interests. Ibatici is a traveler, or even something more: a 'pilgrim of the world'. But he is even first explorer, detective of the possible, already from the days when his imagination leaked from his room as a child, in a city that - as he himself annots - will certainly not be unique in Italy for architectural splendor, but it and if only because it has three teatrs i in the same large square (and the theater, let's not forget, and a miniature of the sky and the earth)." (from the Preface of Michele Moramarco)