Storia della musica moderna. Dal Settecento al Novecento - 9788865377048

Storia della musica moderna. Dal Settecento al Novecento: È a partire dal Settecento che si presenta l'idea di "modernità", allorché si abbandonano pregiudizi e visioni desuete e si giunge a un livello di superiore chiarezza, eleganza e armoniosità, testimoniato soprattutto dai capolavori di Haydn e Mozart. Ma in seguito, con l'avvento del Romanticismo, la musica si volge a esprimere istanze soggettive, nuove concezioni del mondo ed emergenze "nazionali". L'artista, superato lo stadio puramente artigianale, diventa interprete originale, tanto che sulla "koiné", sullo strato stilistico comune, emergono compositori dotati di grande individualità soggettiva. La musica strumentale, cameristica e sinfonica si diffonde ovunque e in Italia i massimi risultati si raggiungono soprattutto nelle opere teatrali di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. Il secondo Ottocento vede progressivamente indebolirsi le regole tradizionali, soprattutto dell'armonia. Wagner, dopo Chopin e accanto a Liszt, è il protagonista di un'evoluzione linguistica destinata a rovesciare i pilastri dell'armonia classica. Poi, con gli ultimi decenni del secolo, nuove prospettive compaiono in Debussy, che si volge verso il Simbolismo.
Is from the 18th century that the idea of "modernity", when they abandon prejudices and outdated visions and reach a higher level of clarity, elegance and harmony, as evidenced particularly by the works of Haydn and Mozart. But later, with the advent of romanticism, the music turns to express subjective instances, new conceptions of the world and national emergencies. The artist, passed the stage purely handmade, original interpreter, so that becomes the "koin??" common stylistic couch, emerging composers with great individuality. Instrumental music, Chamber music and symphonic spreads everywhere and in Italy the best results are reached mostly in theatrical works by Rossini, Bellini, Donizetti and Verdi. The second half of the nineteenth century see progressively weaken traditional rules of harmony. Wagner, after Chopin and next to Liszt, is the protagonist of a linguistic evolution destined to topple the pillars of classical harmony. Then, with the last decades of the century, new perspectives appear in Debussy, which turns to symbolism.