Sovranismi. Stato, popolo e conflitto sociale - 9788865482568

Sovranismi. Stato, popolo e conflitto sociale: Il conflitto tra sostenitori del sovranismo e dell'europeismo è sempre più aspro e sempre più attuale. Le tesi più diverse si accavallano, si confrontano e si combattono. Questo libro disegna il profilo di un possibile sovranismo declinato da sinistra. Un sovranismo pienamente democratico da contrapporre al sovranismo autoritario proposto dalle destre europee. Le società in balìa dei mercati reagiscono naturalmente per ripristinare il primato della politica sull'economia e per riaffermare la propria dimensione nazionale. Questo può avvenire da destra, con gli Stati nuovamente impegnati a combattersi per la conquista dei mercati e a riscoprire identità violente e premoderne. Ma può realizzarsi anche da sinistra, con la dimensione nazionale recuperata per combattere i mercati e per riattivare la sovranità popolare cui rinvia il costituzionalismo antifascista e il conflitto sociale indispensabile a ripoliticizzare l'ordine economico. L'Unione europea, in quanto presidio dell'ortodossia neoliberale, è irriformabile. La sinistra deve finalmente riconoscerlo per sottrarre alla destra la gestione di questo passaggio epocale e per consentire alla dimensione nazionale di ripristinare il primato della democrazia sui mercati.
The conflict between sovranismo and supporters of Europeanism is increasingly harsh and increasingly topical. The most different overlap, compete and fight each other. This book draws the profile of a possible sovranismo declined from left. A fully democratic sovranismo as opposed to the authoritarian sovranismo proposed by the European right. The companies at the mercy of the markets react naturally to restore the primacy of politics over economics and to reaffirm its national dimension. This can be done from the right, with the States again pledged to fight for the conquest of markets and to rediscover the identity-modern and violent. But it can also be recovered from the left, with the national dimension to fight the markets and to reactivate the popular sovereignty which defers constitutionalism antifascist and indispensable social conflict in repoliticise the economic order. The EU, as the neo-liberal orthodoxy is unreformable. The left must finally acknowledge it to subtract the right handling this historic transition and to allow the national dimension to restore the primacy of democracy on the markets.