Tecno-vulnerabili. Per un'etica della sostenibilità tecnologica - 9788893141130

Tecno-vulnerabili. Per un'etica della sostenibilità tecnologica: La biorobotica e la fabbricazione digitale dimostrano quanto convergenti siano le dimensioni della vita e della tecnologia. Siamo talmente immersi in mondi artificiali da esserne sostanzialmente modificati. Esigiamo ausili artificiali per essere autentici, per potenziare il nostro ego ma anche per allontanare la paura della sofferenza. Presto condivideremo il mondo con oggetti che comunicheranno tra loro in maniera indipendente da noi, e faremo esperienze di vita all'interno di realtà aumentate, utilizzando macchine scomponibili in singole parti che potranno essere riadattate a nuovi scopi. Si accorcerà così la distanza tra materia e valori, e i valori di una società saranno sempre più incorporati nelle realtà che fabbricheremo. In tutto ciò cambia anche l'idea di vulnerabilità che ci accompagna costitutivamente: non saremo più vulnerabili alle forze della natura oppure alle conseguenze imposte all'uomo da uno sviluppo tecnologico incontrollato bensì - nella futura società dello human enhancement tecnologico - diventeremo soprattutto vulnerabili agli schemi normativi e ai modelli sociali di giudizio di cui ci doteremo per mediare tra natura e tecnologia.
The Robotics and digital fabrication show how life size and technology are converging. We are so immersed in artificial worlds to be substantially modified. We demand artificial AIDS to be authentic, to boost our ego but also to ward off the fear of suffering. Soon we will share the world with objects that communicate independently from us, and we will make life experiences within reality increased, using separable into individual machinery parts that can be adapted to new purposes. It will shorten the distance between subject and values, and the values of a society will be increasingly incorporated into the reality that we will manufacture. In everything also changes the idea of vulnerability that accompanies constitutively: we are no longer vulnerable to the forces of nature or the consequences imposed on men by uncontrolled technological development but-in the future society of human technological enhancement-we will become especially vulnerable to regulatory schemes and social models of judgment we will have created to mediate between nature and technology.