Luoghi perduti. Ediz. illustrata - 9788893327312

Luoghi perduti. Ediz. illustrata: Che grande soddisfazione fotografare Genova, i suoi tramonti, le strade, i carruggi, i forti, il mare e le nuvole. Questa è una città bellissima, è facile innamorarsi e perdersi in essa. Ma dietro le quinte, dove i turisti non arrivano, esiste un'altra dimensione, un mondo parallelo che ha pochi punti di contatto con l'altro. Qui sono i luoghi perduti. I punti più vulnerabili sono sempre le periferie, nate spesso con un destino segnato di bruttezza e abbandono. Non mancano però piccoli o grandi abissi neanche nei quartieri storici. Questi luoghi sfuocati sono diventati lo scenario di una lunga avventura visuale e umana, un viaggio a piedi in molte tappe per strade, sentieri, scalinate infinite che uniscono, o spesso dividono, zone della città che abitualmente non si parlano e non si conoscono. Il degrado e il dissesto urbano e sociale nascono in modi diversi, per ragioni diverse, spesso per interessi distorti, a volte solo per ignavia. In queste fotografie manca quasi del tutto la figura umana, non è una scelta stilistica ma la prova di come certi spazi allontanano le persone costringendole ai margini dell'immagine, non protagoniste ma ombre di passaggio.
That great satisfaction photograph Genoa, its sunsets, streets, alleys, the strong, the sea and the clouds. This is a beautiful city, it's easy to fall in love and get lost in it. But behind the scenes, where tourists don't come, there is another dimension, a parallel world that has few points of contact with each other. Here are the places lost. The most vulnerable are always the suburbs, nate often learn fate of ugliness and abandonment. There are also small or large depths even historic districts. These blurry spots have become the scene of a long human adventure and a walking trip in several stages for roads, trails, endless staircases that join, or often divided, parts of the city who usually do not speak and do not know each other. Degradation and urban and social instability arise in different ways, for different reasons, interest often distorted, sometimes just for laziness. In these photographs lacks almost completely the human figure, it is not a stylistic choice but proof of how certain spaces turn away people forcing them on the edges of the image, not protagonists but shadows passing through.