Entroterra - 9788893413251

Entroterra: «Fin dal tempo dell'antologia "I poeti di vent'anni", di Mario Santagostini, uscita agli albori del secolo, la figura di Francesca Moccia si era imposta come una delle più singolari e già mature delle nuove generazioni. Questo per l'arditezza della logica interna ai suoi testi e per il fascino che i suoi irriducibili accostamenti di situazioni e immagini sapevano sprigionare. Con il passare del tempo, Francesca si è mantenuta perfettamente fedele a se stessa, al suo modo di intendere la poesia, che per certi aspetti potremmo semmai accostare a quello di Amelia Rosselli, continuando nella verità del suo procedere arduo, del tutto indifferente alle linee letterarie o alle mode dell'epoca. Ecco allora che ci arriva con questa sua opera, "Entroterra", ad attrarre e insieme a turbare, come sempre deve essere per la vera poesia. Ad attrarre perché ci cattura nelle maglie sottilissime del suo pensiero per immagini, del suo speciale rapporto con l'esserci, e a turbare per la circolazione di un misterioso dolore interno ai suoi versi, pur nella piena sobrietà dei suoi accenti». (Dalla Prefazione di Maurizio Cucchi)
"Since the time of the anthology "The Poets of twenty years", by Mario Santagostini, released at the dawn of the century, the figure of Francesca Moccia had established herself as one of the most singular and already mature of the new generations. This is because of the boldness of the logic within his texts and the fascination that his irreducible combinations of situations and images could unleash. Over time, Francesca has remained perfectly faithful to herself, to her way of understanding poetry, which in some respects we could if anything approach that of Amelia Rosselli, continuing in the truth of her arduous, completely indifferent process literary lines or fashions of the time. That's when he comes with his work, "Inland", to attract and together to disturb, as always must be for true poetry. To attract us because it captures us in the very subtle meshes of his thought for images, of his special relationship with being there, and to disturb for the circulation of a mysterious pain within his verses, even in the full sobriety of his accents." (From the Preface of Maurizio Cucchi)