Italo Valenti. Disegni e acquerelli. Ediz. italiana e francese - 9788896529065

Italo Valenti. Disegni e acquerelli. Ediz. italiana e francese: Al momento della mostra di opere su carta alla Galerie Arts et Lettres di Vevey esce un nuovo libro di carte inedite accompagnate dal commento di Elena Pontiggia: Italo Valenti elogio della leggerezza e da una scelta di poesie di Anne Valenti de Montet in francese. "È singolare che un'epoca come la nostra, che proclama di amare la leggerezza e in cui tutto aspira (anche troppo) ad essere light e soft; un'epoca in cui Calvino ha potuto scrivere un Elogio della leggerezza e Kundera parlare di una insostenibile leggerezza dell'essere, non abbia ancora ricordato a sufficienza, o comunque abbia ricordato meno di quanto avrebbe dovuto, l'opera di Italo Valenti, che di un'arte lieve e leggera è uno dei maestri." "La sua pittura, comunque, ha sempre mantenuto un legame, un punto di contatto con la realtà e, anche se volessimo definirla astratta (benché ormai la contrapposizione tra astrattismo e figurazione, che tanto divise gli animi negli anni quaranta e cinquanta, non abbia più ragione di essere), dovremmo adottare per lei quella suggestiva formula che Paul Klee usava per sé: 'Io sono un astratto con qualche ricordo'." (Dal testo di Elena Pontiggia)
At the time of the exhibition of works on paper at the Galerie Arts et Lettres in Vevey a new book of unpublished papers accompanied by commentary by Elena Pontiggia: Italo Valenti in praise of lightness and a selection of poems by Anne V de Montet in French. "And singular that an age like ours, which proclaims to love the lightness and when everything sucks (too much) to be light and soft; a time when Calvino could write a eulogy of lightness and Kundera talk of an unbearable lightness of being, has not yet remembered enough, or anyway I remembered less than it should have, the work of Italo Valenti, that mild and light art is one of the masters. " "His painting, however, has always maintained a bond, a point of contact with reality and, even if we wanted to call it abstract (although now contradiction between abstraction and figuration, which so divided souls in the forties and fifties, have no reason to be), we should adopt for her that striking formula that Paul Klee used for himself: ' I am an abstraction with some memory." (Text by Elena Pontiggia)