Margini della filosofia contemporanea - 9788897806424

Margini della filosofia contemporanea: I 29 testi proposti in questo volume descrivono teorie, problemi, autori e discipline ritenuti esterni o marginali rispetto ai logoi e topoi ufficiali della filosofia novecentesca. In quest'ottica, la raccolta di saggi, che presenta un'esposizione decentrata e rizomatica del dibattito filosofico da Nietzsche ad oggi, ha innanzitutto l'obiettivo di fornire uno strumento euristico affermativo, in grado di evidenziare come i margini disciplinari, stilistici e contenutistici rispetto all'idea che la filosofia si è costruita di se stessa abbiano in realtà contribuito essenzialmente alla crescita concettuale, metodologica ed espressiva del pensiero contemporaneo. La categoria del margine si configura quindi come nuovo centro plurale e provvisorio di una filosofia scevra da presunzioni totalizzanti e depurata da pregiudizi snobistici e tentazioni isolazionistiche, che non hanno più senso di essere in un mondo complesso, contraddittorio e frammentato come quello uscito dalla modernità, in cui sacro e profano sembrano fondersi in un'unione indifferenziata. Il margine assume i contorni più indefiniti e revocabili della categoria euristica, che non si lascia tuttavia inglobare in un centro inclusivo ed esclusivo. Infatti, nel momento stesso in cui il margine si pone come nuovo punto di partenza per l'indagine filosofica, esso presuppone necessariamente l'andare oltre se stesso: la sua «verità», o se si preferisce il suo «senso», risiede nella sua parzialità e nel processo del suo stesso superamento, senza peraltro prevedere né una fagocitazione sistematica, né l'effettivo compimento d
The 29 texts proposed in this volume describe theories, problems, authors and disciplines considered external or marginal with respect to the official logoi and topoi of twentieth-century philosophy. In this perspective, the collection of essays, which presents a decentralized and rhizomatic exposition of the philosophical debate from Nietzsche to today, aims first of all to provide an affirmative heuristic tool, able to highlight how the disciplinary, stylistic and content margins with respect to the idea that philosophy has built of itself have actually contributed essentially to conceptual growth, methodological and expressive of contemporary thought. The category of margin is therefore configured as a new plural and provisional center of a philosophy free from totalizing presumptions and purified from snobbish prejudices and isolationist temptations, which no longer make sense to be in a complex, contradictory and fragmented world like the one that came out of modernity, in which sacred and profane seem to merge into an undifferentiated union. The margin assumes the most indefinite and revocable contours of the heuristic category, which does not, however, allow itself to be incorporated into an inclusive and exclusive center. In fact, at the very moment in which the margin arises as a new point of departure for philosophical investigation, it necessarily presupposes going beyond itself: its "truth", or if one prefers its "meaning", lies in its partiality and in the process of its own overcoming, without however foreseeing either a systematic engulfment or the effective fulfillment of